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Commemorazione

Avola ricorda Giuseppe Coletta nel giorno di Nassiriya

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La città onora il Brigadiere dei Carabinieri caduto nella strage del 2003 con una cerimonia e l’inaugurazione di una mostra-museo nella scuola a lui intitolata

L’Italia commemora oggi le vittime della strage di Nassiriya e Avola rende omaggio al suo concittadino Giuseppe Coletta, il Brigadiere dei Carabinieri conosciuto come il “Brigadiere dei bambini”, caduto il 12 novembre 2003 in Iraq durante una missione di pace.

La giornata prevede una cerimonia commemorativa organizzata insieme al Comando Provinciale dei Carabinieri, alla presenza dei familiari del militare. A seguire, l’evento si sposterà nella scuola “Coletta”, intitolata proprio al Brigadiere, dove verrà inaugurata una piccola mostra-museo permanente.

L’esposizione nasce grazie alla generosità della moglie Margherita e della figlia, che hanno donato alla scuola le divise, le medaglie e gli oggetti personali di Giuseppe Coletta. Un gesto carico di significato che permetterà agli studenti di conoscere da vicino la storia di questo servitore dello Stato e di mantenere viva la sua memoria tra le nuove generazioni.

«Ricordare Giuseppe Coletta significa trasmettere ai nostri ragazzi valori fondamentali come il coraggio, il senso del dovere e l’amore per la patria – ha dichiarato il sindaco di Avola, Rossana Cannata – Questa mostra-museo rappresenta un patrimonio educativo prezioso per la nostra comunità. Giuseppe continuerà a essere presente tra i bambini della scuola che porta il suo nome, testimoniando ogni giorno l’importanza del servizio agli altri e del sacrificio per la pace».

La strage di Nassiriya del 12 novembre 2003 costò la vita a 19 italiani, tra cui 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito e 2 civili, colpiti da un attentato terroristico contro la base italiana in Iraq. Giuseppe Coletta era tra i Carabinieri che persero la vita in quella tragica giornata, mentre svolgevano attività di cooperazione e sostegno alla popolazione locale.

Il soprannome “Brigadiere dei bambini” testimonia il legame speciale che Coletta aveva instaurato con i più piccoli durante la sua missione, dedicando tempo e attenzione ai bambini iracheni in un contesto di guerra. Un esempio di umanità che la città di Avola continua a custodire e tramandare.

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