Aggiornato al 04/08/2022 - 14:12

“La notte” la poesia di Cesare Pavese

condividi news

“La notte” è una poesia dominata dal sentimento del ricordo,  fa parte della raccolta “Il mestiere di vivere“.

Una notte simile alle altre, semplice, che però Cesare Pavese ricorda con dolcezza. Viene descritta un’atmosfera singolare della ‘’notte sui colli freschi e neri, quel vivere assorto, nella luce stupita.’’

Qui è presente il concetto di “Mito”, che Pavese intende come “punti fermi della nostra memoria passata, dei nostri ricordi, a cui noi attingiamo durante la nostra vita”.

La notte

Ma la notte ventosa, la limpida notte
che il ricordo sfiorava soltanto, è remota,
è un ricordo. Perduta una calma stupita fatta anch’essa di foglie e di nulla. Non resta,
di quel tempo di là dai ricordi, che un vago ricordare.
Talvolta ritorna nel giorno nell’immobile luce del giorno d’estate, quel remoto stupore.
Per la vuota finestra
il bambino guardava la notte sui colli
freschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati: vaga e limpida immobilità. Fra le foglie
che stormivano al buio, apparivano i colli dove tutte le cose del giorno, le coste
e le piante e le vigne, eran nitide e morte e la vita era un’altra, di vento, di cielo,
e di foglie e di nulla.
Talvolta ritorna
nell’immobile calma del giorno il ricordo 20 di quel vivere assorto, nella luce stupita.

Primo Piano

Valorizzare le imprese

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

incontro sul cibo e la gastronomia

invia segnalazioni