Incerta “al momento” la candidatura del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta
Lo ha deciso la direzione regionale del Partito Democratico, riunitasi ieri, sabato 30 luglio, che ha votato all’unanimità il documento presentato dai componenti della direzione Paolo Garofalo e Vladimiro Crisafulli con cui si stabilisce il metodo della composizione delle liste alla prossime elezioni regionali.
All’ordine del giorno, infatti, si è trattato il metodo per formulare le liste nelle nove province siciliane, che oltre alla lista del Presidente, Cento Passi e M5s, saranno a supporto della candidata alla presidenza della regione, il magistrato Caterina Chinnici.
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La direzione ha dato dunque mandato alla Commissione di garanzia in ottemperanza allo Statuto ed al Codice etico di valutare la posizione delle singole proposte di candidature verificandone le eventuali condizioni ostative.
Lo Statuto, infatti, indica l’organo competente ad accertare e a pronunciarsi circa le violazioni del Codice etico, la procedura da seguire e le sanzioni da adottarsi.
Una decisione, quella della direzione regionale, che non lascia spazio a interpretazioni e che sembra quasi una risposta alle polemiche delle ultime settimane scaturite dall’ingresso nel partito democratico del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta.
In data 17 luglio infatti, la direzione regionale del partito era stata interpellata dai componenti della direzione provinciale e regionale con un documento a firma di Gaetano Cutrufo, Giuseppe Demma, Gaetano Firenze, Piergiorgio Gerratana, Giovanni Giuca, Enzo Pupillo con il quale veniva espressamente richiesto: “Chiediamo che la questione venga affrontata al più presto nella Direzione Provinciale”
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Queste le condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni:
1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato:
a) emesso decreto che dispone il giudizio;
b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione;
c) emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento; per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni:
a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione;
b) sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità ;
c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;
3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure di cui al comma 2 lett. c).
4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito:
a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione, ovvero il loro coniuge, parenti o affini;
b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente previsto dallo Statuto accerti che per il rilievo dell’attività dell’impresa si possa determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio.
5. Ove sopravvengano le condizioni di cui ai commi precedenti, gli eletti, i titolari di incarichi all’interno del partito, ovvero il personale di nomina politica, rassegnano le dimissioni dal relativo incarico.