Ripresa economica in Sicilia: analisi della Cgia di Mestre
Un recente studio condotto dalla Cgia di Mestre, sotto la guida di Paolo Zabeo, ha evidenziato una significativa ripresa della produttività in molte province siciliane dopo il periodo pandemico. Mentre gli anni dell’emergenza da Covid-19 avevano causato un calo del PIL, questo declino è stato in parte recuperato nell’ultimo anno. Tuttavia, il divario economico tra il Mezzogiorno e le regioni del Nord Italia rimane evidente.
Secondo l’analisi, la Sicilia conferma un trend positivo con una crescita del PIL del +3,21%. Tuttavia, è importante distinguere le singole province. Siracusa, ad esempio, si distingue con un aumento del +12,95%, posizionandosi al secondo posto a livello nazionale per la crescita economica. Seguono Caltanissetta, con un aumento del +9,43%, e altre province siciliane che superano la media del Sud, ferma al +3,36%.
Sebbene Palermo e Ragusa registrino una crescita allineata alla media dell’isola, altre province come Enna, Messina, Trapani, Catania e Agrigento rimangono al di sotto della media regionale.
Tuttavia, nonostante questa tendenza positiva, l’analisi prevede un rallentamento della crescita già nel 2024, con la Sicilia che segna un modesto +0,46%. Questo fenomeno è in linea con quanto avviene nel resto del Sud Italia, dove le proiezioni di crescita sono anch’esse del +0,46%.
Interessante è anche il dato relativo alla circolazione dei mezzi pesanti sulle autostrade regionali, che riflette l’attività economica delle diverse aree. Sebbene i risultati siano incoraggianti e testimonino una crescita dell’Isola, la Sicilia resta ancora al di sotto del livello delle regioni settentrionali.
In conclusione, sebbene ci siano segnali di ripresa economica in Sicilia, è evidente che sono necessari ulteriori sforzi per ridurre il divario con le regioni del Nord e garantire una crescita sostenibile e equilibrata sull’intero territorio.