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Aggressione nel carcere di Cavadonna: feriti due agenti della Polizia Penitenziaria

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Rivolta nella casa circondariale di Siracusa: detenuti stranieri si ribellano, assistente capo ferito con una lametta

Ennesima aggressione all’interno della casa circondariale di Cavadonna, a Siracusa, dove il 15 dicembre si è verificata una violenta rivolta da parte di tre detenuti di nazionalità straniera. Gli episodi di violenza, durati fino a tarda notte, hanno visto il personale di Polizia Penitenziaria impegnato in operazioni di contenimento e gestione dell’emergenza, con gravi conseguenze per due agenti feriti.

Secondo quanto riportato dal coordinatore provinciale della Fp CGIL Polizia Penitenziaria di Siracusa, Giuseppe Argentino, i tre detenuti si sono inizialmente rifiutati di rientrare nelle rispettive celle, mettendo in atto comportamenti di insubordinazione che hanno fomentato una vera e propria rivolta. La situazione è degenerata, costringendo il comandante e il vicecomandante a intervenire sul posto.

Durante le operazioni di contenimento, un agente è stato aggredito riportando contusioni multiple. Nel tentativo di prestare soccorso al collega, un assistente capo della Polizia Penitenziaria è stato ferito con una lametta da barba brandita da uno dei detenuti. Il malcapitato ha riportato tre tagli alla mano destra, costringendolo a ricevere cure mediche.

La denuncia del sindacato CGIL

“Questi episodi non sono casi isolati, ma rappresentano una cronaca quotidiana all’interno degli istituti penitenziari di tutta Italia“, ha dichiarato Giuseppe Argentino. “La mancanza di risposte incisive contro i soggetti che destabilizzano l’ordine e la sicurezza, sia del personale sia degli altri detenuti, sta portando a una situazione sempre più fuori controllo“.

Argentino ha inoltre sottolineato come l’unica misura attuata finora dall’Amministrazione penitenziaria sia il trasferimento dei detenuti problematici in altre strutture regionali, una soluzione ritenuta inefficace e controproducente. “Si sposta il problema da un istituto all’altro, generando ulteriore instabilità in altre strutture“, ha affermato.

La richiesta: riaprire il carcere di massima sicurezza a Pianosa

Il sindacato CGIL ha rilanciato una proposta già avanzata in passato: la riapertura della casa di reclusione di Pianosa, un ex carcere di massima sicurezza, per gestire i detenuti più pericolosi. “Questa minoranza di detenuti aggressivi ha ormai compreso il meccanismo innocuo che viene messo in atto e sta diventando sempre più pericolosa“, ha spiegato Argentino. “Serve un intervento serio e strutturale prima che accada qualcosa di irreparabile“.

Nel frattempo, il sindacato esprime la propria vicinanza e solidarietà agli agenti feriti durante la rivolta, auspicando una pronta guarigione per entrambi.

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