Il presidente confermato di “Noi Albergatori” interviene per ripristinare quella che per lui è la verità dei fatti
«Non è mio stile rincorrere le notizie, né mettere in dubbio il libero “punto vista” altrui, nel limite, però, del rispetto della verità. Cercherò, quindi, con ordine e correttezza, di rispondere ai rimproveri del presidente Di Mauro. Primo: nel corso dell’ultima riunione con l’assessore al Bilancio Coppa e la vicepresidente Carbone, avevo chiesto la convocazione della “Consulta” (per come recita il regolamento sull’imposta soggiorno), ma si è preferito, utilitaristicamente, come i precedenti colloqui, di non ufficializzare le contrarietà dei partecipanti, tutti a sostenere l’annullamento dell’imposta a percentuale. Nessun verbale è stato redatto. Secondo: in merito alle proposte sulla tassazione fissa, si afferma che “Ancora attendiamo questo documento, che non è mai arrivato”. No, non è così! La bozza per il ritorno dell’imposta di soggiorno a tariffa fissa è stata inviata da Noi albergatori al sindaco già in data 28 maggio e personalmente a Di Mauro nel corso di un incontro, avvenuto con la presenza di un politico. Terzo: Nessun attacco, quindi, Di Mauro, ma solo la veridicità di quanto occorso. Se lei ha prove e verbali del contenuto di quanto è scaturito da codeste “chiacchierate” e argomentazioni diverse dall’illustrazione dei punti qui elencati, li esibisca e io ne prenderò atto con le conseguenze che ne deriveranno. Io potrò, di sicuro, dimostrare, con prove, che le cose sono andate assai diversamente.
Tuttavia, prendo atto dell’ “impegno di farlo il prima possibile”, benché stupisce il perché non abbia convocato – nei tempi concordati – il Consiglio comunale con all’ordine del giorno la “modifica”, che avrebbe evitato a molti albergatori di dotarsi del costoso (da 3 a 5 mila euro) software per il calcolo della complicata imposta soggiorno. Riguardo al commissario, (ma è un albergatore? Mai vista nel corso delle riunioni avvicendate), dice di essere deputata da Confcommercio (ma dov’è il Presidente Piscitello?) e di Federalberghi che a Siracusa non ha una rappresentanza elettiva. Fra l’altro, sbaglia la data dell’entrata in vigore della diabolica imposta di soggiorno a percentuale: 1° luglio, non 1° giugno, errore assai sostanziale: sottovalutando inoltre l’insoddisfazione di turisti e tour operator. E poi: cosa ne sa il Commissario delle avvenute interlocuzioni tra l’associazione che rappresento con sindaco e presidente del Consiglio comunale? I commissari vengono nominati di solito per due motivi: per rissosità all’interno di un organismo e/o per questione morale. Si desume che la fretta della nomina della Prampolini, probabilmente, non l’ha portata ad approfondire la complessa e viziata vicenda. Quello che non si riesce a comprendere, infine, è il perché Confcommercio si scagli contro un’altra associazione, nel caso Noi albergatori, scassando e differenziando l’essenza della “questione”, anziché fare fronte comune. Se il frutto dell’intervento è stato fatto per dare sponda agli amministratori di “Divide et impera”: Prampolini ha centrato l’obiettivo. Complimenti!»