Dopo i dubbi mitigati dell’On. Carta, arriva la vera e propria doccia fredda del deputato pentastellato per il quale, parlando di nuovo ospedale di Siracusa, c’è ancora ben poco da festeggiare
“Relativamente al Nuovo Ospedale non mi sento di fare manifestazioni di giubilo per quanto deliberato stamane in giunta regionale. E non lo farò fino a quando l’opera non sarà realizzata. Il provvedimento odierno arriva con mesi di ritardo e non finanzia integralmente l’opera. Quindi nessun festeggiamento”. A margine dell’attività parlamentare, il deputato Filippo Scerra (M5S) interviene così sulla complessa vicenda della realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa.
“Già a novembre scorso avevo chiesto l’indicazione di un percorso certo e definito sulle fonti di finanziamento. Adesso, a marzo 2024, quasi quattro mesi dopo, la Regione Siciliana partorisce finalmente questo documento. La nostra richiesta era quindi corretta già allora ed i nostri dubbi sul fatto che il finanziamento non sarebbe poi rientrato nell’ Accordo di Coesione assolutamente fondati. Forse mancava la volontà, forse bisognava avvicinare il nuovo ospedale di Siracusa alle elezioni europee. Ma queste vecchie tattiche ormai non conquistano nessuno e voglio pensare che nessuno abbia intenzione di speculare sulla sanità a fine elettorali. Lo spettacolo offerto dal centrodestra sulla spartizione dei manager provinciali delle Aziende Sanitarie è già stato particolarmente triste”, aggiunge Scerra.
“Nel 2020 il M5S ha sostenuto in maniera convinta l’emendamento che ha permesso l’adozione del metodo commissariale, e delle relative semplificazioni, per la costruzione del nuovo presidio ospedaliero. Ed è stata la prima svolta decisiva. Non l’unica – ricorda Scerra – perché nel corso del 2021 abbiamo seguito la procedura del nucleo investimenti del Ministero che ha portato poco dopo allo stanziamento di 200 milioni di euro, già disponibili per l’opera”.
Il parlamentare siracusano, nel corso dell’ultimo anno, ha sollecitato con più interrogazioni tutti quegli atti e provvedimenti governativi necessari per mettere in sicurezza l’avvio della costruzione. Un pressing condotto anche a Palermo, dove si è recato a novembre chiedendo anche in quella sede l’indicazione nero su bianco di un percorso di finanziamento che mettesse l’infrastruttura sanitaria al riparo da ogni possibile sorpresa, dopo le fibrillazioni sulla proroga del metodo commissariale prima e sull’indicazione del nuovo commissario straordinario, poi.
“E’ stato indicato un cronoprogramma preciso, su cui vigileremo con la solita attenzione. La mia preoccupazione rimane quella di evitare che si possa ipotizzare di costruire ‘a rate’ il nuovo ospedale di Siracusa, dividendolo in più lotti e affidando il completamento alla speranza di finanziamenti futuri. Non dimentichiamo che mancano all’appello ancora 47 milioni di euro. Non vorrei che l’ottimismo del governo, secondo cui basteranno i ribassi d’asta, si infrangesse nel momento più delicato dell’intera vicenda proprio contro la realtà”.