Procura Siracusa scopre sistema tangenti su protesi acustiche: coinvolti medici Policlinico Catania e imprenditori siracusani
Il 15 per cento del costo degli apparecchi acustici, e poi viaggi, cene arredi. Un patto di ferro, insomma, tra imprenditori e medici, che hanno messo in piedi un vero e proprio business sulla pelle dei pazienti, vendendo protesi acustiche tra Siracusa, Catania e Ragusa.
Al centro dell’indagine della procura di Siracusa l’impresa Microfon, con sede a Siracusa. Secondo quanto emerge dagli elementi raccolti dagli investigatori, i titolari della ditta, i fratelli dai fratelli siracusani Angelo e Giuseppe Violante il cognato Paolo all’Ibrio.
Le persone indagate sono 22, tra cui medici del Policlinico di Catania, Igo Lamantia ex presidente dell’Ordine dei medici di Catania, Luigi Maiolino, Pasquale Albanese, l’otorino Raffaele Azzaro. Indagati anche il primario del Gravina di Caltagirone, Salvatore Ransisvalle, Pasqualino Monea, primario del Santissimo Salvatore di Paternò e Leila Pintaldi, che opera negli ambulatori dell’ASP.
La procura siracusana sta indagando su false attestazioni di problemi di udito rilasciate ai pazienti, per giustificare le forniture acquistate. E l’accordo era proprio questo tra medici e imprenditori: più protesi vendute, più guadagni per i camici bianchi.