Aggiornato al 14/11/2025 - 10:28
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Inchiesta sanità, il giorno di Cuffaro. Agli atti lo “sfogo” ai Ros: “Fu Romano a intervenire”

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Nel verbale dopo la perquisizione: “Fu Romano ad accelerare gara Dussmann, Caltagirone è di Forza Italia

Oggi l’interrogatorio a Palermo. Agli atti uno “sfogo” ai ROS in cui l’ex governatore scarica le responsabilità sull’ex ministro il giorno dopo la perquisizione che ha scoperto 80mila euro in contanti

È il giorno della resa dei conti per Totò Cuffaro. L’ex governatore è arrivato questa mattina alle 9:15 al Tribunale di Palermo per l’atteso interrogatorio preventivo davanti al GIP Carmen Salustro. Ma prima ancora di parlare con il giudice, la sua posizione si complica a causa di un clamoroso colpo di scena che riguarda direttamente l’appalto all’ASP di Siracusa.

Nel fascicolo dell’inchiesta è entrata una relazione di servizio dei Carabinieri del ROS che riporta uno “sfogo” che Cuffaro avrebbe fatto ai militari il giorno dopo la perquisizione nelle sue case di Palermo e San Michele di Ganzaria. Perquisizioni durante le quali sono stati trovati e sequestrati 80mila euro in contanti.

Cuffaro scarica su Romano per l’ASP di Siracusa

Proprio in quello sfogo, Cuffaro avrebbe tentato di ridimensionare il suo ruolo sulla gara siracusana, scaricando di fatto le responsabilità sul suo alleato (e co-indagato) Saverio Romano.

Secondo la relazione dei Carabinieri, l’ex governatore avrebbe dichiarato che l’accelerazione nella gara d’appalto per l’ausiliariato all’ASP di Siracusa (quella vinta dalla Dussmann) fu frutto “dell’intervento di Romano Francesco Saverio”.

Non solo. Cuffaro avrebbe anche “mappato” politicamente l’ex direttore generale dell’ASP aretusea, Alessandro Caltagirone (sentito ieri), definendolo “uomo di Forza Italia“. L’ex presidente della Regione ha poi spiegato ai militari di aver sostenuto l’imprenditore della Dussmann, Mauro Marchese, solo perché in passato “aveva avuto delle divergenze” con il precedente DG dell’ASP, Ficarra, che “non li facesse lavorare”.

Un verbale che rischia di essere un autogol. La difesa di Saverio Romano, venuta a conoscenza di queste dichiarazioni, ha già manifestato “non poche perplessità” sulla loro utilizzabilità in questa fase.

“Fiducioso nella giustizia”

Accerchiato da una folla di giornalisti al suo arrivo in tribunale, Cuffaro, che si è dimesso da segretario della DC, non ha voluto commentare, limitandosi a poche parole: “Sono fiducioso nella giustizia”.

Oggi, insieme a lui, compariranno davanti al GIP anche il capogruppo DC all’Ars Carmelo Pace, il collaboratore Vito Raso e Antonio Abbonato. Il giudice dovrà poi decidere se accogliere le richieste di arresti domiciliari avanzate dalla Procura per tutti i 18 indagati con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

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