Aggiornato al 28/10/2024 - 19:58
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Reddito di povertà

Sussidi, polemiche sul “Reddito di cittadinanza alla siciliana” proposto dal presidente Schifani

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“Schiaffo alla povertà” o “utile per le emergenze”? Il Reddito di Cittadinanza “alla siciliana”, proposto dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, suscita un acceso dibattito

Secondo Leonardo La Piana, segretario generale della Cisl Sicilia, questa misura potrebbe avere utilità se vista come un sostegno emergenziale, ma certamente non come un’alternativa a interventi strutturali sul disagio sociale ed economico. La Piana sottolinea l’importanza di un confronto con le parti sociali e le associazioni, oltre alla necessità di una dotazione finanziaria cospicua per offrire risposte concrete alle fasce più vulnerabili della società siciliana. A suo avviso, è indispensabile investire anche su programmi come Gol e su interventi nelle periferie urbane per contrastare la povertà offrendo un’alternativa reale.

Di opinione diversa è Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, che definisce la misura di Schifani come “pura propaganda” e un “schiaffo alla povertà”. Mannino critica la cifra limitata di 30 milioni di euro stanziata, che garantirebbe solo 100 euro all’anno per le famiglie aventi diritto, un valore ridicolo rispetto alle esigenze reali. Mannino evidenzia che con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza, la Sicilia ha perso oltre un miliardo e mezzo di euro all’anno, fondi destinati a 280 mila nuclei familiari, con un contributo medio di 600 euro mensili. In confronto, il “reddito di povertà” proposto, se distribuito ai nuclei con ISEE sotto i 5 mila euro (345.569 nel 2023), si ridurrebbe a circa 86 euro annui per famiglia.

Per Mannino, chiamare questo intervento “reddito di povertà” risulta ridicolo, data l’enorme platea degli esclusi e la scarsità delle risorse. Propone invece una misura universalistica che garantisca supporto a tutte le famiglie in difficoltà e interventi strutturali per lo sviluppo e la creazione di occupazione, così da affrontare la povertà senza escludere nessuno dei più poveri.

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