Avola 2 dicembre 1968, km 20 della statale 115
La protesta dei braccianti che protestano per l’eliminazione delle gabbie salariali finisce con la morte di Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia e 48 feriti per mano dei poliziotti appartenenti al battaglione mobile di Siracusa.
“È una pagina nera della storia dei braccianti in Sicilia, ma quei fatti hanno avuto dei risvolti importanti: dall’eliminazione delle gabbie salariali all’accelerazione del dibattito politico che ha portato allo Statuto dei Lavoratori, pietra miliare dei diritti dei lavoratori e dei diritti sindacali.”
“Rievocare tutto questo significa ricordare da dove veniamo e ravvivare quella fiamma necessaria alla lotte di rivendicazione di oggi.” Lo afferma Ninetta Siragusa, segretaria Uil Sicilia e Area Vasta – Siracusa
“È una pagina nera della storia dei braccianti in Sicilia, ma quei fatti hanno avuto dei risvolti importanti: dall’eliminazione delle gabbie salariali all’accelerazione del dibattito politico che ha portato allo Statuto dei Lavoratori, pietra miliare dei diritti dei lavoratori e dei diritti sindacali.”
“Rievocare tutto questo significa ricordare da dove veniamo e ravvivare quella fiamma necessaria alla lotte di rivendicazione di oggi.” Lo afferma Ninetta Siragusa, segretaria Uil Sicilia e Area Vasta – Siracusa
Il Sindaco di Avola, Rossana Cannata:” Oggi riflettiamo su un tragico capitolo della nostra storia, il 2 dicembre 1968, un giorno che ha segnato Avola in modo indelebile. È importante ricordare e onorare la memoria di due nostri concittadini, Angelo Sigona e Giuseppe Scibilia, che hanno perso la vita in quello che possiamo solo definire una tragedia, una vera e propria strage. Oggi, a distanza di anni, non possiamo dimenticare il sacrificio di coloro che hanno dato la vita in nome di una giusta causa.
Questo tragico capitolo ci insegna l’importanza di difendere i diritti dei lavoratori, di promuovere la giustizia sociale e di lavorare insieme per costruire una comunità in cui ognuno possa godere di dignità e equità.”