Aggiornato al 30/06/2021 - 20:40

Autonomia Camera di commercio, emendamento della Prestigiacomo

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Nuova iniziativa parlamentare di Stefania Prestigiacomo sul fronte dell’autonomia per le Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa. La deputata nazionale di Forza Italia ha presentato un emendamento al DL Sostegni-bis  in cui si prevede l’istituzione delle circoscrizioni territoriali della camera di commercio di Catania e della camera di commercio di Ragusa e Siracusa.

L’emendamento fa seguito all’ordine del giorno al Milleproroghe presentato dall’ex Ministra nel febbraio scorso, documento firmato da Nino Minardo (Lega) Paolo Ficara (M5S) e Fausto Raciti (PD) e approvato dall’Aula di Montecitorio.

Anche nel caso di questo emendamento, presentato due settimane fa, Stefania Prestigiacomo avrebbe trovato terreno fertile a Montecitorio ed in maniera trasversale tra i deputati del suo partito, di Lega, Pd e M5S. Se dovesse essere approvato, l’emendamento prevede che, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge Sostegni-bis, la Regione Siciliana, sentite le organizzazioni imprenditoriali, dovrà provvedere entro il 31 dicembre 2021, a riorganizzare il proprio sistema camerale.

Anche mediante la nomina di commissari appositamente incaricati, la Regione Siciliana dovrà recedere dagli accorpamenti già effettuati (o in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto) nel rispetto degli indicatori di efficienza ed equilibrio economica e assicurando alla realtà di nuova costituzione la dotazione finanziaria e patrimoniale detenuta dalle Camere precedentemente all’accorpamento.

L’emendamento è stato approvato in pre commissione. L’iter parlamentare prevede adesso il passaggio in Commissione bilancio (di cui Stefania Prestigiacomo è vicepresidente), quindi la discussione in aula.

“L’approvazione di questo emendamento significherebbe il blocco dell’accorpamento delle Camere di Commercio previsto dalla Legge Madia, un’esperienza che finora è stata fallimentare – afferma Pippo Gianninoto di Cna – perché i territori più piccoli, le organizzazioni di categoria ed i loro operatori economici hanno subito un grave gap di rappresentatività”.

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