Il documento presentato dai 23 deputati di opposizione in aula ha bisogno di 36 voti favorevoli
L’opposizione fa i conti e la maggioranza si sente blindata dietro al governatore Renato Schifani. Oggi alle 14 in assemblea regionale siciliana prenderà il via la discussione, e il successivo voto, sulla mozione di sfiducia presentata all’indirizzo del presidente della Regione Siciliana. Tra le motivazioni addotte dalle forze politiche in contrasto con Schifani – 23 deputati in tutto tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente – c’è il recente scandalo sulla Sanità regionale e l’incapacità, a dire degli oppositori, da parte dello stesso governatore di portare avanti un progetto politico nell’interesse dei siciliani.
“Oggi saprete i nomi e i cognomi di coloro i quali guardano agli interessi dei siciliani e non ai mutui da pagare” ha sottolineato Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente e promotore della mozione insieme con il democratico Michele Catanzaro e il pentastellato Nuccio Di Paola. “Non ci sarà voto segreto, ma saprete chi vuole rimanere aggrappato saldamente alla poltrona e chi non ha paura di tornare al voto. Loro hanno la maggioranza è vero, ma io fino all’ultimo spererò in un sussulto di dignità da parte di chi ancora ha una faccia da perdere e non risponde come soldatini del re Schifani”.
I NUMERI
PD, 5 Stelle e Controcorrente possono contare su 23 voti a favore della sfiducia. Troppo pochi, considerando i 36 necessari affinché la mozione venga approvata e Schifani sfiduciato. In soccorso delle minoranze potrebbe arrivare Sud chiama Nord, con i 3 deputati che fanno riferimento a Cateno De Luca, scettico sulla proposta ma indirizzato a votarla. In totale sarebbero 26, quindi ancora a -10 dal quorum. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Grande Sicilia e DC sono a quota 43.
Difficile, quasi impensabile, che dai banchi della maggioranza vi siano almeno 10 franchi tiratori, e allora il tema diventa le eventuali assenze tra gli scranni delle forze di governo e il tenore degli interventi prima del voto. La mozione servirà quindi alle opposizioni per misurarsi, ma anche alla maggioranza. In attesa della Finanziaria regionale – in aula nelle prossime settimane – e dei prossimi passaggi in cui servirà ancora una volta fare la conta.









