Aggiornato al 13/02/2025 - 12:52
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Tesori riscoperti

Villa del Tellaro, il tesoro nascosto di Noto torna a splendere

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Dopo anni di scavi e restauri, la villa romana tardo-imperiale rivela i suoi mosaici straordinari, restituendo alla storia un sito di inestimabile valore

Nel cuore della campagna netina, sotto le rovine di una masseria sette-ottocentesca abbandonata, si celava un gioiello dimenticato: la Villa del Tellaro, una sontuosa residenza di epoca tardo-imperiale romana, finalmente riportata alla luce grazie a un lungo e complesso lavoro di scavi e restauro.

Questo sito archeologico, noto per i suoi mosaici di straordinaria bellezza, rappresenta una delle testimonianze più importanti della presenza romana in Sicilia. Dopo anni di interventi mirati, oggi la Villa del Tellaro è nuovamente accessibile, offrendo ai visitatori un affascinante viaggio nel tempo.

Un equilibrio tra passato e presente: il restauro della villa

L’intervento di recupero ha avuto un duplice obiettivo:
Salvaguardare la struttura della masseria, ultimo segno della storia più recente del luogo
Proteggere e ricollocare i preziosi mosaici romani, dopo un accurato restauro

Questa operazione ha permesso di coniugare il valore archeologico con il rispetto del contesto storico in cui il sito si trova, restituendo al pubblico un’area di immenso interesse culturale.

I mosaici di Villa del Tellaro: un capolavoro dell’arte romana

Uno degli elementi più affascinanti del sito sono i pavimenti musivi, decorazioni di eccezionale raffinatezza che narrano scene mitologiche e momenti di vita quotidiana della Roma imperiale.

Gli ambienti della villa, impreziositi da questi straordinari mosaici, offrono un’ulteriore prova dell’importanza della Sicilia come crocevia culturale tra Oriente e Occidente nell’antichità.

Un sito finalmente accessibile al pubblico

Oggi, la Villa del Tellaro è visitabile, permettendo a turisti, studiosi e appassionati di storia di ammirare da vicino l’eleganza e la ricchezza dell’arte romana.

Il recupero di questo tesoro archeologico rappresenta un passo fondamentale nella valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, confermando il ruolo di Noto e della provincia di Siracusa come custodi di una storia millenaria.

 

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