Aggiornato al 08/01/2023 - 12:54

Accadeva Oggi, 102 anni fa, l’8 gennaio del 1921, nasceva Leonardo Sciascia

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Ancora oggi una delle personalità più incisive e significative del Novecento culturale italiano.

L’8 gennaio 1921 nasceva Leonardo Sciascia. Scrittore, giornalista, saggista, drammaturgo e poeta, ma anche politico e insegnante di italiano, nonché critico d’arte: Sciascia ha ricoperto moltissimi ruoli grazie al suo spirito libero e anticonformista, criticando, impietoso, il suo tempo e affermandosi come una delle più grandi figure del Novecento italiano. È stato anche il primo scrittore che ha raccontato il fenomeno mafioso in libri come Il giorno della civetta o A ciascuno il suo. In un’intervista suo nipote Fabrizio Catalano ha detto: «La nostra è una società ‘senza anticorpi’: manca la figura di un intellettuale autorevole e indipendente come mio nonno, Leonardo Sciascia».

Scrittore, saggista, politico, giornalista, Sciascia è una figura da cui non si può prescindere, un intellettuale “a tutto tondo”, capace, come è stato, di prevedere la storia d’Italia, di viverla in prima persona e di raccontarla nei suoi libri.

Dopo una breve esperienza da consigliere comunale indipendente a Palermo, Leonardo Sciascia viene eletto parlamentare europeo e successivamente deputato con il Partito Radicale. Nelle sedi istituzionali, si occupa del Caso Aldo Moro, del terrorismo brigatista e della lotta alla mafia, temi che aveva già ampiamente trattato durante il suo lavoro letterario.

Tra le sue opere, ricordiamo come l’impatto che Il giorno della civetta ebbe sulla società italiana dei primi anni Sessanta, fu enorme: non solo si diceva a chiare lettere che la mafia esisteva, ma anche che questa poteva agire indisturbata sotto gli occhi di tutti, anche se facevano finta di non vedere.

Il libro si apre con l’omicidio nella piazza del paese di Salvatore Colasberna, un piccolo imprenditore, mentre sta salendo su un autobus per Palermo. Le indagini vengono affidate al capitano Bellodi, originario di Parma, che non avrà vita facile: nessuno infatti, com’era prevedibile, ha visto niente

Biografia

Leonardo Sciascia nasce a Racalmuto, in provincia di Agrigento. Ha altri due fratelli. Suo papà Pasquale è impiegato. Sua madre Genoveffa è casalinga. La sua infanzia è costellata di zie e zii, che animano la casa di via Regina Margherita, 37, oggi via Leonardo Sciascia.

Nel 1935 la famiglia si trasferisce a Caltanissetta. Qui Leonardo frequenta l’istituto magistrale: tra i suoi insegnanti c’è Vitaliano Brancati, che diventerà fondamentale nell’istruzione del futuro scrittore. Legge gli autori francesi e forma la propria coscienza civile sulle opere di Voltaire, Montesquieu, Cesare Beccaria, Pietro Verri. Proprio a Caltanissetta vive gli anni più importanti della sua vita.

Esonerato per due volte alla visita di leva, alla terza viene assegnato ai servizi sedentari. Nel 1941 prende il diploma magistrale e nello stesso anno si impiega al Consorzio Agrario, occupandosi dell’ammasso del grano a Racalmuto, dove rimane fino al 1948. Qui costruisce un forte legame con la realtà contadina.

Nel 1944 sposa Maria Ardonico: la coppia ha due figlie, Laura e Anna Maria. Quattro anni dopo affronta il dolore del suicidio del fratello Giuseppe.

Nel 1957 va a Roma, dove lavora presso il Ministero della pubblica istruzione, ma l’esperienza dura un anno. Torna a Caltanissetta con la famiglia, dove diventa impiegato di un ufficio del Patronato scolastico. Nel 1967 si trasferisce a Palermo per seguire negli studi le figlie e per scrivere. Due anni dopo inizia la sua collaborazione con il Corriere della Sera. Nel 1970 va in pensione.

Dopo un’intensa attività di scrittura e di impegno politico, alla metà degli anni Ottanta gli viene diagnosticato il mieloma multiplo. Va a Milano per curarsi: qui continua la sua attività di scrittore. Muore il 20 novembre 1989 a Palermo.

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