Aggiornato al 01/04/2022 - 10:15

Il “Sex Crime” di Orwell non va mai in prescrizione

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[vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/MDQ7dq7a8T4″][vc_column_text]Splendida questa song degli Euritmics con la suprema voce e presenza di Annie Lennox e la musica magistrale di Dave Stewart al loro meglio nel dar suono e angoscia alla distopia di Orwell. Quel terribile 1984 che è stato rimasticato e sputato dalla cultura pulp contemporanea che ha trasformato “il grande fratello” in una kermesse esibizionistica e mentre l’incubo dello scrittore britannico di una società in cui sei continuamente controllato diventava realtà.
Ma questa è la song di oggi perché il “sex crime” riempie in questi giorni le pagine dei giornali e le homepage dei siti con la storia della preside del liceo Montale di Roma e della sua relazione con l’alunno diciottenne.
Come nella società cupa di 1984 il “sex crime” della preside è scrutato, indagato morbosamente, raccontato con una dovizia di immagini e conseguente gogna mediatica che lo stesso Orwell non avrebbe potuto immaginare nel suo incubo letterario.
E comunque “Sex crime” è una grandissima song.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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