Sinistra Italiana critica la decisione del Consiglio e condanna i toni accesi durante le manifestazioni esterne
Il Consiglio Comunale di Siracusa ha rinviato a data da destinarsi la discussione sulla proposta di cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, decisione motivata da presunti vizi di forma e cavilli burocratici. La seduta di ieri sera ha registrato momenti di tensione sia all’interno che all’esterno dell’aula consiliare.
Sinistra Italiana-Avs, attraverso il proprio circolo siracusano presente con una delegazione durante i lavori consiliari, ha espresso una valutazione critica degli eventi, definendo la decisione del Consiglio “sbagliata sul piano etico e politico”.
Il comunicato del movimento politico sottolinea come questa scelta rappresenti “un’occasione persa per la città di Siracusa, città della pace e dei diritti umani”, evidenziando il contrasto tra i valori storici della città e la gestione della questione.
Durante la serata si sono verificati episodi di contestazione all’esterno del palazzo comunale, caratterizzati da toni particolarmente accesi. Alcuni partecipanti hanno utilizzato modalità espressive dure e, secondo quanto riferito, a tratti offensive.
Sinistra Italiana ha preso le distanze da questi metodi di protesta, ribadendo la propria “opposizione chiara e netta a posizioni politiche che tendono a strumentalizzare gli eventi”. Il movimento ha precisato di non fare propri i toni utilizzati da alcuni manifestanti, riaffermando l’importanza del “confronto civile e democratico”.
La nota del circolo siracusano evidenzia una distinzione netta tra il dissenso espresso attraverso canali istituzionali e le modalità di protesta considerate inappropriate. Nel documento si legge che non viene espressa “nessuna solidarietà” verso chi ha adottato comportamenti ritenuti eccessivi.
Il comunicato si conclude con una critica diretta verso “chi sul genocidio di Gaza e la questione israelo-palestinese continua a mantenere posizioni ispirate all’opportunismo politico”, definendo la propria reazione in termini di “sdegno e rabbia”.