Aggiornato al 01/10/2025 - 17:31
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Stabilizzazione

Avola, Firmati i contratti per 92 lavoratori Asu, fine al precariato trentennale

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Il sindaco Rossana Cannata celebra la firma storica a Palazzo di Città. Coinvolti 3.700 lavoratori in tutta la Sicilia

L’1 ottobre è una data che resterà nella storia di Avola. Oggi, a Palazzo di Città, sono stati firmati i contratti dei 92 lavoratori Asu, segnando così la conclusione di un lungo percorso di precariato che ha coinvolto migliaia di famiglie siciliane. “Si tratta di una vittoria storica per la nostra città – dichiara il sindaco di Avola e vicepresidente Anci, Rossana Cannata –. Con la firma di questi contratti garantiamo finalmente dignità e stabilità lavorativa a 92 famiglie avolesi. Un obiettivo che abbiamo inseguito con determinazione, prima come deputato regionale e oggi in qualità di sindaco e rappresentante dei Comuni siciliani insieme al deputato nazionale Vice presidente bilancio On. Luca Cannata con il Governo Meloni che con la Regione hanno reso possibile questo risultato. Un impegno portato avanti dal lavoro tecnico e amministrativo degli uffici comunali, che hanno seguito ogni passaggio con serietà e rigore”. La legge di bilancio statale 2024, voluta dal Governo nazionale con il nostro rappresentante on. Luca Cannata ha infatti consentito la stabilizzazione di circa 3.700 lavoratori ASU in Sicilia, di cui 2.500 già contrattualizzati. Con la firma avvenuta oggi, anche Avola compie il suo passo decisivo verso la fine di un precariato che durava da oltre trent’anni. Con questa stabilizzazione, il Comune di Avola rafforza i propri servizi e il tessuto sociale ed economico cittadino. “Questa non è solo una firma su un contratto – conclude il sindaco Cannata – ma un segnale di speranza e giustizia per chi ha atteso troppo a lungo. Oggi celebriamo il diritto al lavoro e la dignità dei nostri concittadini. È un risultato costruito con leggi, emendamenti, tavoli tecnici e soprattutto con tanta determinazione e amore per la nostra comunità . Oggi, ad Avola, la dignità del lavoro diventa realtà”.

Ad esprimere soddisfazione la Cgil funzione pubblica di Siracusa. «È un traguardo che appartiene a tutte le lavoratrici e i lavoratori – ha dichiarato Jose Sudano, segretario generale – che, con determinazione e pazienza, hanno continuato a credere in questo obiettivo. Tra questi, non possiamo non ricordare l’impegno costante di Fabio Portuesi, che già dal 2010 con la Fp Cgil si è battuto per il riconoscimento dei diritti dei precari. Guardiamo con fiducia al futuro, auspicando l’incremento delle ore di lavoro per il personale appena stabilizzato; il mantenimento dei diritti contrattuali acquisiti durante il periodo ASU, come ferie, permessi non usufruiti; la valorizzazione dei lavoratori già in forza presso il Comune di Avola, ex contrattualizzati, attraverso le progressioni verticali e orizzontali, nel pieno rispetto dei diritti contrattuali di tutti i lavoratori comunali».

La Cgil pone anche l’accento sulle situazione ancora da risolvere nel resto della provincia. «Tuttavia – continua Sudano -, non possiamo tacere un problema enorme e non più rinviabile: la situazione previdenziale dei lavoratori ex precari di questa provincia dagli anni ’90, che hanno ottenuto la stabilizzazione nei primi anni 2000. Per questi lavoratori, che garantiscono servizi indispensabili alla collettività, la mancanza di una copertura contributiva adeguata si traduce oggi in una prospettiva pensionistica drammatica. È necessario e urgente un intervento legislativo regionale che riconosca la contribuzione figurativa per gli anni prestati come precari, affinché questa valga sia ai fini del diritto alla pensione sia della misura della pensione stessa. Senza questo riconoscimento, migliaia di lavoratori, quando saranno in pensione, rischiano di non avere un assegno dignitoso, nonostante abbiano garantito per decenni servizi essenziali. I numeri parlano chiaro: solo nella provincia di Siracusa parliamo di circa 1.500 lavoratori; nel Comune di Avola i neo-stabilizzati sono 92, cui aggiungere diversi lavoratori ex ASU degli altri comuni; in tutta la Sicilia sono circa 20.000 gli ex LSU, LPU, ASU e art. 23 che ogni giorno mandano avanti enti locali e aziende sanitarie.

La FP CGIL Siracusa considera questa una vera emergenza sociale e continuerà a battersi a tutti i livelli per una legge che dia finalmente risposte concrete.

Intanto, la nostra sede resta aperta e disponibile ad affrontare la questione previdenziale sia collettivamente sia caso per caso, con studi personalizzati e la ricerca di possibili soluzioni per migliorare le prospettive pensionistiche di ciascun lavoratore. Invitiamo tutti i lavoratori a contattare i nostri delegati sindacali, per informarsi e per occuparsi della propria pensione.

Un traguardo importante è stato raggiunto. Ora è il momento di guardare avanti, con la stessa determinazione, per difendere fino in fondo la dignità e i diritti di tutti».

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