Aggiornato al 02/10/2025 - 10:17
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Ars, l’On. Spada difende il collega La Vardera: “Si è aperto il vaso di Pandora”

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Il deputato regionale del PD e sindaco di Solarino è intervenuto in aula a difesa del collega Ismaele La Vardera, isolato politicamente dopo che le sue battaglie per “liberare” il mare di Mondello hanno preso una nuova strada

“L’isolamento politico a cui è sottoposto il nostro collega La Vardera rischia di compromettere la nostra azione nel denunciare anche le cose che non funzionano”. È chiaro l’intervento di Tiziano Spada, sindaco di Solarino e parlamentare regionale del PD che all’ARS si rivolge direttamente al Presidetente Galvagno per difendere l’operato del collega La Vardera.

La vicenda: società Italo-Belga e mare di Mondello

Come si ricorderà, nel corso dell’estate appena trascorsa, l’ex iena La Vardera era stato tra i protagonisti di questa sorta di movimento spontaneo – avviato anche nel siracusano – nato con l’obiettivo di far rispettare pienamente la legge agli stabilimenti balneari titolari di concessioni demaniali, molti dei quali impedivano, con l’uso di staccionate o tornelli, anche il semplice accesso al mare, in violazione di legge. La battaglia, grazie anche all’intervento dell’assessorato regionale, quanto meno a Mondello sembrava essere stata vinta, con l’obbligo di rimuovere proprio staccionate e tornelli dalle spiagge, ma nel corso di queste operazioni lo stesso La Vardera, insieme al collega giornalista Massimo Giletti, ha scoperto alcuni inquietanti connessioni.

I presunti legami con esponenti della criminalità organizzata e la replica della società

Sarebbero quattro, secondo le ricostruzioni giornalistiche, i dipendenti a vario titolo vicini ad importanti boss mafiosi, alcuni dei quali ancora in carcere. La Società Italo-Belga, oltre a dichiarare di aver sempre fornito il certificato antimafia, ha però risposto anche all’accusa che alcuni dipendenti possano essere considerati in “odor di mafia”.

“Il fatto che 4 dipendenti su oltre 100 siano risultati, secondo le notizie di stampa, imparentati con personaggi accusati di mafia non può essere valutato automaticamente come indice di co interesse o condizionamento mafioso. E’ doveroso rilevare che alla società essi risultano incensurati” scrive la Italo belga “come da casellari giudiziari prodotti dagli stessi”.

“Inoltre il fatto che un paio di essi siano stati interessati da indagini non era un dato conosciuto (ne conoscibile ndr) dalla società”.

Guardando poi alla posizione di Bartolo Genova, colui che viene additato come autista di un boss “non è più dipendente dell’Azienda dal 2010 anno in cui è stato licenziato a seguito del suo arresto”.

Ma la società va oltre sostenendo che “non ha mai gestito alcuna attività aziendale, men che meno il ristorante Charleston” e che “Le attività contestate a Genova non hanno mai coinvolto la attività aziendali”.

Tiziano Spada in aula difende La Vardera: “Dall’intervento sulla gestione delle spiagge si è poi aperto il vaso di Pandora”

“Si sono scoperti una serie di intrecci che coinvolgono istituzioni e ambienti della criminalità organizzata, tale da far assumere una dimensione diversa a quella che era l’intenzione iniziale; questo però non può impedire a quest’aula di assumere una posizione di sostegno netta a supporto di una iniziativa portata avanti da un parlamentare.”

Non si può consentire di isolare un collega parlamentare che sta portando avanti una battaglia che è diventato altro perché la si ritiene una iniziativa politica” precisa ancora Spada.

“La dimensione che ha assunto questa vicenda non può fare rimanere isolato un collega” ha concluso il deputato di Floridia, chiedendo ancora una volta sostegno all’aula.

 

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