Gibilisco firma il 3-3 nel finale: i siracusani strappano un punto prezioso contro l’Atletico Dream Soccer
Cambiano gli interpreti, ma l’esito è lo stesso. L’Atletico Siracusa colpisce ancora in zona cesarini, portando a casa un punto prezioso da Ragusa al termine di una partita rocambolesca contro l’Atletico Dream Soccer. Nella seconda giornata di Seconda Categoria, gli aretusei conquistano un punto proprio quando in pochi ormai ci speravano. Assente Giacomo Bordonali per squalifica, il protagonista stavolta è il centrocampista Marco Gibilisco, che si sostituisce all’indisponibile compagno del reparto avanzato e, di testa, all’ultimo respiro, evita agli aretusei una sconfitta immeritata. Il 3-3 maturato al culmine di un match dai tanti volti ha dell’incredibile.
La gara, infatti, comincia in salita per la squadra aretusea, che rimane in inferiorità numerica per l’espulsione del portiere Carrubba. Palla persa in fraseggio e l’attaccante avversario si presenta da solo davanti al portiere siracusano. L’intervento falloso a limite dell’area dell’estremo difensore viene punito con il rosso dal direttore di gara, visto che aveva interrotto una chiara occasione da rete. I padroni di casa ne approfittano e sbloccano il risultato con Lamay. In chiusura di tempo, Lo Bello pareggia su rigore e, nella ripresa, sempre dagli 11 metri, porta avanti la sua squadra. L’arbitro però pareggia il conto dei penalty nell’arco di pochi minuti, concedendone due ai ragusani, che non sbagliano: 3-2 e tutto da rifare per l’Atletico Siracusa.
Il grande merito della squadra del presidente Enrico Abbruzzo, anche stavolta, è quello di crederci fino alla fine e, nell’ultima azione del match, Gibilisco “imita” Bordonali segnando di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, così come aveva fatto sabato scorso l’attaccante contro il Real Pachino, firmando al 90’ il 2-1 finale.
Pari prezioso che, però, non soddisfa pienamente il tecnico Roberto Regina. “Abbiamo perso due punti contro una squadra modesta – dice l’allenatore dell’Atletico Siracusa – I nostri avversari hanno spesso palleggiato in orizzontale, impensierendoci in poche occasioni. Proprio la fase di possesso è quella che è mancata a noi, ma non solo. Siamo anche stati sfilacciati, non mantenendo la giusta distanza tra i reparti e non riuscendo a leggere bene la partita. Sono deluso perché, ad eccezione di alcuni giocatori, gli altri non hanno dimostrato la necessaria cattiveria agonistica, arrivando spesso in ritardo sulla palla. Ci prendiamo questo punto, ma c’è ancora da lavorare tanto.”