Dopo il pignoramento delle azioni GOI Energy, il sindacato chiede un incontro al Mimit: “Basta speculazioni, tutelare lavoro e sicurezza energetica”
La UGL Chimici ha inviato una richiesta di incontro urgente al Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, per rappresentare la “gravità della situazione” alla raffineria ISAB di Priolo Gargallo. L’allarme del sindacato scatta a seguito delle vicende giudiziarie e finanziarie che coinvolgono l’attuale proprietà GOI Energy.
Pignoramento e incertezza: “Rischio paralisi”
La decisione del Tribunale di Milano di procedere al pignoramento delle azioni ISAB per un credito di circa 150 milioni vantato da Litasco SA ha evidenziato “un quadro di profonda instabilità societaria e di incertezza industriale”.
“Un impianto che contribuisce a circa il 20% della capacità di raffinazione nazionale non può essere esposto al rischio di paralisi o di speculazione finanziaria”, scrive la UGL Chimici. Il sindacato ricorda che la raffineria è un “presidio strategico di sicurezza energetica” e il “cuore pulsante” del territorio. “Oggi, migliaia di lavoratrici, lavoratori e famiglie dell’indotto vivono nell’incertezza, senza garanzie sul futuro occupazionale né sulla continuità degli impianti”.
La richiesta: “Governo garante, anche con intervento pubblico”
La UGL Chimici ritiene “indispensabile che il Governo assuma un ruolo di garanzia”, verificando il rispetto degli impegni presi da GOI Energy e valutando misure per tutelare occupazione e interesse pubblico. Tra queste, il sindacato “non esclude la necessità di un intervento pubblico temporaneo di controllo o partecipazione nel capitale della raffineria”, per salvaguardare la continuità industriale.
“<<A Priolo non si gioca con il futuro di un territorio. Il lavoro non è una pedina di scambi finanziari>>”, ha dichiarato Andrea Alario, Coordinatore Nazionale Energia UGL Chimici. “<<Non accetteremo che un sito produttivo di interesse strategico venga abbandonato a operazioni speculative […] Serve una risposta immediata, chiara e pubblica da parte del Governo>>”.
“<<L’energia, come il lavoro, non può essere gestita a distanza da conti correnti esteri»”, ha affermato il Segretario Nazionale Eliseo Fiorin. “<<Chiediamo che il Governo intervenga […] Se c’è bisogno di riportare lo Stato dentro le scelte strategiche, questo è il momento di farlo>>”. L’obiettivo dell’incontro richiesto è ottenere un quadro ufficiale sulla situazione e definire una strategia condivisa di tutela.