L’inchiesta di Palermo fa tremare la sanità locale. La Regione “segue con attenzione” e attende le decisioni del GIP. Barbagallo (PD): “Un sistema di malaffare che questo governo non ha spezzato”

L’ASP di Siracusa è ufficialmente sotto i riflettori della Regione Siciliana. Poche ore dopo la notizia della richiesta di arresto per Totò Cuffaro e altri 17 indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo su appalti e corruzione, la Presidenza della Regione interviene sottolineando il coinvolgimento dell’azienda sanitaria aretusea.

In una nota ufficiale, la Regione fa sapere che “segue con la massima attenzione e con il massimo rigore gli sviluppi dell’inchiesta odierna della Procura di Palermo con riferimento all’Asp di Siracusa“.

Prima di prendere qualsiasi decisione, però, il governo Schifani attende gli sviluppi giudiziari, “riservandosi di adottare i provvedimenti di competenza all’esito della pronuncia del Gip“.

L’attacco del PD: “Schifani se ne vada”

L’attesa del GIP, però, non basta all’opposizione. Durissimo l’attacco del segretario del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, che definisce l’inchiesta “l’ennesima via crucis di scandali” che investe la sanità siciliana.

“C’è un sistema di malaffare e clientelismo che questo governo, guidato da Renato Schifani e di cui Cuffaro è uno dei suoi maggiori consiglieri politici, non è riuscito a spezzare”, ha dichiarato Barbagallo.

Il segretario Dem parla di un “modello di gestione opaco, che sfiora il criminogeno, dove spesso prevalgono interessi illeciti” e lancia un ultimatum al governatore: “Di fronte ad un fatto così eclatante, Schifani non può più fare finta di nulla e manifestare fiducia nella magistratura. Questo sistema è frutto della sua azione di governo. Intervenga subito oppure – conclude – se ne vada per manifesta inadeguatezza“.