Aggiornato al 06/11/2025 - 08:44
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Guardia di finanza

Gela, Sequestro da mezzo milione per evasione fiscale e riciclaggio

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Le indagini del Gdf di Gela hanno fatto emergere un sistema di movimentazioni finanziarie illecite attraverso una società di meccanica che si sarebbe sottratta al pagamento delle imposte trasferendo somme ingenti sul conto di un soggetto di Niscemi senza rapporti commerciali effettivi.

La Guardia di Finanza di Caltanissetta ha eseguito un sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre mezzo milione di euro nei confronti di due soggetti indagati per reati tributari e riciclaggio. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Gruppo di Gela a seguito di un’approfondita analisi della contabilità di una società operante nel settore della meccanica generale.

Le investigazioni hanno evidenziato gravi irregolarità fiscali e contabili, permettendo di accertare che il legale rappresentante dell’impresa si è sottratto nel tempo al pagamento delle imposte, commettendo il reato di omessa dichiarazione. Gli approfondimenti successivi, supportati da controlli incrociati su imprese operanti a livello nazionale e verifiche sui rapporti bancari di diversi soggetti, hanno fatto emergere un sistema di movimentazioni finanziarie illecite.

In particolare, sono stati riscontrati trasferimenti di ingenti somme di denaro sul conto personale di un soggetto di Niscemi, in assenza di rapporti commerciali effettivi, consentendo all’imprenditore gelese di eludere il versamento delle imposte dovute allo Stato. Le indagini hanno inoltre accertato che l’imprenditore, nel tentativo di sottrarsi a eventuali responsabilità amministrative e penali, ha ceduto la società a un cittadino straniero gravato da numerosi precedenti penali e sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro delle disponibilità finanziarie e, per equivalente, dei beni immobili e mobili registrati riconducibili alla società e agli indagati, a tutela delle ragioni dell’Erario. I beni sequestrati a garanzia del credito erariale consistono in quote societarie e disponibilità finanziarie esistenti su conti correnti bancari per oltre mezzo milione di euro.

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