Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, finito nell’inchiesta sulla Sanità, si autosospende con effetto immediato da funzioni e retribuzione: “Estraneo ai fatti contestati”
Caltagirone si autosospende a tempo indeterminato, ma per legge non è consentito. La strana scelta del diretto generale dell’Asp, comunicata pochi minuti fa, sta già facendo discutere. Caltagirone è rimasto coinvolto nell’indagine della procura di Palermo che coinvolge 18 persone con accuse di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Tra gli indagati figura Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Siciliana e attuale leader della Nuova Dc, già condannato nel 2011 per favoreggiamento aggravato alla mafia.
Oltre a Cuffaro, sono indagati Carmelo Pace, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, Antonio Abbonato, definito il “tuttofare” del gruppo, e Vito Raso, segretario dell’Associazione della Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro della Regione Sicilia. Il sistema prevedeva il condizionamento di concorsi, gare d’appalto e procedure amministrative in cambio di denaro, assunzioni, posti di lavoro e contratti di subappalto.
Il manager del’Asp di Siracusa, tra le Aziende siciliane coinvolte nello scandalo, ha comunicato di autosospendersi, in una nota inviata al presidente della Regione Siciliana e all’Assessorato regionale della Salute.
“Avendo avuto conoscenza del procedimento penale promosso – ha dichiarato Alessandro Caltagirone – tra gli altri anche a carico del sottoscritto, al fine di assicurare la trasparenza ed il corretto andamento dell’Ufficio e delle Funzioni connesse all’incarico di direttore generale dell’Asp di Siracusa conferitomi, e pur considerata la mia estraneità ai fatti contestati e l’assoluta legittimità e/o liceità del mio operato nell’esercizio delle mie funzioni dirigenziali, per ogni effetto di legge e di contratto comunico l’immediata autosospensione dalle funzioni e dalla retribuzione di direttore generale dell’Asp di Siracusa a tempo indeterminato, comunque entro e nel rispetto dei limiti e dei termini di cui all’art. 20 L.R. 5/2009, a tutela del buon andamento dell’Ufficio e delle Funzioni connesse all’incarico direttivo nonché della trasparenza ed efficienza della Pubblica Amministrazione”.
Ma c’è già una posizione dell’avvocatura della Regione, poiché una sospensione a tempo indeterminato non è ammessa. Secondo la norma vigente “La sospensione o l’aspettativa devono sempre avere una durata determinata e motivata, in quanto l’amministrazione pubblica deve garantire la continuità dell’azione amministrativa”.









