Protesta oggi pomeriggio davanti all’assessorato regionale alla Famiglia dopo le indagini sugli appalti truccati nelle aziende sanitarie siciliane
Il PD Sicilia lancia un appello pubblico e chiama i cittadini a mobilitarsi dopo le indagini sugli appalti truccati nelle aziende sanitarie siciliane. Attraverso un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, il partito regionale invita a partecipare a una manifestazione di protesta prevista per oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17, davanti all’assessorato regionale alla Famiglia in via Trinacria, a Palermo.
Nel messaggio, il PD Sicilia scrive: “Mandiamoli via. Mandiamo via chi ha già distrutto la Sicilia una volta e vuole riprovarci. Chi usa gli assessorati come centrali per favori e scambi. Chi fa della sanità un affare sulla pelle di chi sta male. Chi trucca i concorsi umiliando i meritevoli e premiando i raccomandati”.
Il post prosegue sottolineando che “gli assessorati e i dirigenti rispondono ai siciliani ed alle siciliane, non ai potenti di turno”.
Un messaggio che, secondo il partito, intende richiamare la necessità di una gestione trasparente e di una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini.
Dalle indagini emergerebbe, secondo il PD Sicilia, un quadro “disgustoso dal punto di vista etico e morale”, lasciando alla magistratura il compito di accertare le eventuali responsabilità penali.
Oltre all’iniziativa di Palermo, è stato annunciato un sit-in anche a Siracusa, previsto per sabato 8 novembre, in via Testaferrata 1, davanti all’ingresso dell’Ospedale Umberto I.
PD LENTINI: “Sanità utilizzata come cassa di consenso”
Sulla vicenda degli appalti pilotati che coinvolge politica, manager e funzionari della Sanità regionale è intervenuta anche il circolo di Lentini del Partito Democratico, con le parole della segretaria cittadina Claudia Saccà: “Le ultime inchieste giudiziarie che coinvolgono Totò Cuffaro, e la sua rete di relazioni dentro e fuori la sanità siciliana, gettano nuove ombre su un sistema che sembra non conoscere né tempo né vergogna – aggiunge Saccà -. Un sistema immutabile, radicato, clientelare. Perché in Sicilia è sempre “cosa di qualcuno”, anche quando è cosa pubblica. Una cultura che pesa più dei singoli illeciti, perché corrode la fiducia, annienta la dignità e tiene la Sicilia ferma e assuefatta a un sistema che scambia diritti per favori. L’ultima inchiesta avanzata dalla Procura di Palermo non è che l’ennesimo capitolo di una storia datata. Dopo anni di scandali che abbiamo derubricato a “casi di malasanità”, la trama resta sempre la stessa. Tra favori e promesse, referti oncologici dimenticati, mazzette camuffate in bomboniere e ascensori che precipitano, l’unica costante rimane la tragedia umana: di chi cerca cure in un sistema che è al collasso. La vera battaglia oggi non è contro un singolo nome ma contro un modo di intendere il potere di cui dobbiamo liberarci e di cui Cuffaro rappresenta solo l’emblema più riconoscibile. Per questo, come Partito Democratico di Lentini, chiederemo a gran voce di aprire una riflessione politica concreta, dentro le istituzioni e tra le persone: in Consiglio comunale, nelle piazze, davanti agli ospedali. Perché finché non si spezzerà la catena che lega la politica alla gestione della salute, la Sicilia resterà ostaggio di un sistema che usa la sanità come cassa di consenso e potere.









