Aggiornato al 08/11/2025 - 10:47
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Scandalo Sanità, Schlein attacca: “Sicilia ostaggio di Cuffaro e Schifani”

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La segretaria dem ha puntato il dito anche contro l’attuale governatore regionale, dopo i provvedimenti nei confronti dei funzionari indagati

L’inchiesta sulla Sanità della Procura di Palermo arriva a Roma. Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, punta il dito contro Totò Cuffaro e la presunta rete di contatti che coinvolge funzionari e dirigenti regionali: “La Sicilia, vent’anni dopo, è ancora tenuta in ostaggio. Non sta a noi fare valutazioni sui reati commessi, ma le frasi delle intercettazioni riportate da tutti i giornali ci dicono una cosa, chiara e incontrovertibile: la gestione della sanità, gli appalti, bandi pubblici, perfino i concorsi sono piegati ad interessi clientelari e funzionali al mantenimento del potere da parte di una consorteria che impedisce ogni cambiamento e uccide futuro e speranza. Nella regione che occupa stabilmente gli ultimi posti per speranza di vita, alcuni manager della sanità non si occupano della qualità dei servizi ma di rendersi disponibili agli interessi del loro riferimento politico. In una terra da cui emigrano ogni anno in migliaia, la selezione nei concorsi pubblici troppo spesso non dipende dalla preparazione ma dal rapporto di amicizia con il politico di turno. La Sicilia più di altre avrebbe bisogno di un terzo settore sostenuto ed aiutato i bandi erano usati come merce di scambio per favorire associazioni e consiglieri comunali ritenuti vicini”.

L’ATTACCO A SCHIFANI

Oltre all’ex governatore, Schlein ha criticato aspramente anche la Giunta regionale guidata da Renato Schifani, reo di avere avallato il sistema che ha portato allo scoppio dello scandalo sulla Sanità: “Quello che disgusta è il quadro di una amministrazione regionale tenuta ostaggio da un sistema di potere profondo e ramificato. A cui la destra strizza l’occhio dando a uomini come Cuffaro la golden share del governo. Per questo il problema non è solo Cuffaro, ma anche chi oggi guida la regione. La destra è in crisi profonda, presa in lotte intestine e non è in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini, Schifani dovrebbe prenderne atto e trarne le conseguenze. È troppo facile sospendere solo tecnici e funzionari e non affrontare i nodi politici. Il campo progressista deve ricostruire, con i siciliani, una speranza di costruzione di una Sicilia davvero nuova. Che rompa legami, clientele, favori, relazioni con chi quest’isola ha solo saputo spremere facendo male al suo sviluppo”.

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