L’ambientalista interviene sulla crisi del polo petrolchimico: “Serve piano chiaro di bonifica e riconversione. Lavoratori vanno tutelati, non strumentalizzati”
Interviene anche l’ambientalista Fabio La Ferla, Presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale, sulla delicata situazione del polo petrolchimico siracusano e dell’impianto ISAB di Priolo Gargallo, esprimendo forte preoccupazione per le criticità ambientali e sociali.
“Questo territorio è stato martoriato per troppi anni – ha dichiarato La Ferla – pagando con la salute dei cittadini, con gravi danni ambientali e con la perdita di fiducia nelle istituzioni. È inaccettabile che, ancora oggi, si continui a discutere di deroghe e proroghe senza un piano chiaro di bonifica e di riconversione ecologica.”
“Tutelare i lavoratori, ma chi ha inquinato paghi”
L’associazione riconosce che il polo industriale ha garantito occupazione, ma sottolinea che ciò è avvenuto “a un prezzo altissimo per la popolazione locale”.
“È giusto e doveroso difendere la dignità dei lavoratori – ha proseguito La Ferla – molti dei quali hanno pagato sulla propria pelle le conseguenze dell’inquinamento e delle condizioni di lavoro. Queste persone vanno tutelate, risarcite e accompagnate in un percorso di riconversione sicura, non abbandonate o strumentalizzate.”
L’Organizzazione Siciliana Ambientale chiede con forza che le responsabilità economiche e morali non ricadano più sulla comunità: “Chi ha gestito in modo irresponsabile, chi ha inquinato e speculato deve rispondere davanti alla legge e alla società. È arrivato il momento che a pagare siano i vertici e non i lavoratori. Le istituzioni devono farsi parte attiva per ottenere i risarcimenti dovuti e per garantire che le bonifiche vengano realizzate in tempi certi e trasparenti.”
L’appello: “Serve un nuovo patto per Siracusa”
Infine, La Ferla rilancia la necessità di una grande operazione di riscatto ambientale per il territorio.
“Siracusa e la sua costa devono tornare a respirare. Il futuro di questa terra non può più basarsi su un compromesso tra lavoro e salute. Serve un nuovo patto: sviluppo pulito, giustizia ambientale e dignità per le persone che hanno dato tutto a questo territorio.”