Aggiornato al 01/06/2024 - 12:39
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Maxi indagine sui rifiuti in Sicilia: coinvolti politici e dirigenti regionali

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La Procura di Catania notifica 33 avvisi a imprenditori, amministratori ed esponenti politici per la gestione illecita dei rifiuti. Tra gli indagati, l’ex sindaco di Palermo e dirigenti regionali.

La Procura di Catania ha avviato una vasta indagine sul sistema di gestione dei rifiuti, coinvolgendo le città di Palermo e il Catanese. Ben 33 avvisi sono stati notificati a imprenditori, amministratori ed esponenti politici, evidenziando un sistema di gestione dei rifiuti caratterizzato da pratiche illegali e frodi.

Rifiuti, il sistema

L’inchiesta ha portato alla luce l’esistenza di impianti abusivi e non autorizzati e la “farsa” del pretrattamento dei rifiuti. Copertoni, scaldabagni e persino carcasse di animali venivano inviati dagli impianti della Rap di Palermo a Catania, dopo una differenziazione solo apparente. Questo sistema permetteva agli imprenditori della Oikos, il colosso gestito dalla famiglia Proto di Motta Sant’Anastasia, di ottenere profitti ingenti violando le leggi ambientali.

L’indagine, condotta dai sostituti procuratori Raffaella Agata Vinciguerra e Angelo Brugaletta sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, ha visto il coinvolgimento dei militari del Noe per eseguire gli accertamenti. Tra gli indagati figurano anche commissari prefettizi delle discariche etnee, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando con due ex assessori, numerosi dirigenti regionali e i gestori delle discariche Oikos oltre ai vertici della Rap, il colosso pubblico dei rifiuti palermitano.

Il fronte catanese e gli indagati

Al centro dell’inchiesta ci sono le discariche Tiritì e Valanghe d’Inverno, gestite dalla Oikos Spa, riconducibile alla famiglia dei fratelli Orazio e Domenico Proto. Queste mega discariche, con incassi milionari, erano gestite attraverso una serie di provvedimenti autorizzativi illegittimi, frutto di collusione con pubblici funzionari e condotte fraudolente.

Gli indagati principali includono Nunzia Pappalardo, presidente del cda della Oikos e amministratore della Omnia Engineering; Orazio Proto, socio e proprietario della Oikos e della Omnia Engineering, ritenuto il “gestore di fatto” delle discariche Valanghe d’inverno e Tiritì; Domenico Proto, presidente del cda della Oikos; Giuseppe Puleo, direttore amministrativo della Oikos Spa; e Salvatore Maria Domenico Sudano, consigliere del cda della Oikos. Altri indagati sono dirigenti tecnici e consulenti legati alla gestione delle discariche.

I dirigenti indagati

Numerosi dirigenti regionali sono coinvolti nell’indagine, accusati di aver gestito, trattato e smaltito abusivamente centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti. Tra questi figurano Gianfranco Cannova, Natale Zuccarello, Vincenzo Sansone, Salvatore Cocina, Antonino Rotella, Francesco Lombardo, Maurizio Pirillo e Sergio Gelardi.

Il filone palermitano

Una parte dell’indagine riguarda gli ingenti guadagni ottenuti nell’attività illecita di gestione e trattamento dei rifiuti. Gli inquirenti contestano una catena di violazioni di legge che unisce Palermo con Catania, attraverso la Rap, il colosso di gestione dei rifiuti del capoluogo siciliano, fino alla discarica Oikos.

A Palermo, la raccolta rifiuti sarebbe stata solo formalmente differenziata, con gli impianti di trattamento di Bellolampo rivelatisi inefficaci. Tutto ciò sarebbe avvenuto in violazione della normativa ambientale e delle prescrizioni dell’Aia.

Palermo, i nomi degli indagati

Tra gli indagati a Palermo troviamo Giuseppe Norata, presidente della Rap fino al 2021, Pasquale Li Causi, direttore generale della Rap dal 2019; Pasquale Fradella, dirigente area impianti della Rap fino al 2020; Antonino Putrone, dirigente della Rap dal 2020 al 2021; Vincenzo Bonanno, coordinatore di gestione della vasca di Bellolampo; Raimondo Burgio, responsabile dell’impianto di trattamento della Rap; Domenico Proto, amministratore della Oikos; Giuseppe Puleo, direttore amministrativo della Oikos; Giuseppe Lo Cicero, direttore tecnico della Oikos; Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo; Sergio Marino, assessore comunale all’Ambiente; Giusto Catania, assessore comunale all’Ambiente dal 2019 al 2020; e Francesco Fiorino, dirigente del servizio Ambiente del Comune di Palermo.

L’indagine rappresenta uno degli interventi più significativi contro il sistema di gestione illecita dei rifiuti in Sicilia, puntando a smantellare una rete di connivenze e frodi che ha permesso il perpetuarsi di pratiche dannose per l’ambiente e la salute pubblica.

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