Aggiornato al 06/10/2025 - 10:26
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Agricoltura

Pachino, L’allarme del Consorzio del pomodoro Igp: “Nuovi mercati ma vendite sotto costo”

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Il presidente Sebastiano Fortunato annuncia contatti con MammaFiore e mercati esteri. Allarme sui prezzi nell’ultimo mese

«Costretti a vendere sotto il costo di produzione». E’ l’allarme lanciato da Sebastiano Fortunato, presidente del consorzio Igp Pomodoro di Pachino, alla fiera internazionale Fruit Attraction di Madrid.

Al ritorno dalla capitale spagnola, dove si è svolto uno degli eventi più importanti del settore ortofrutticolo internazionale, Fortunato ha tracciato un bilancio complessivamente positivo della partecipazione alla fiera. “Siamo soddisfatti, hanno mostrato grande interesse verso il nostro prodotto Olanda, Nigeria, Belgio e Spagna, in particolare la catena di supermercati spagnoli MammaFiore”, ha dichiarato il presidente, sottolineando come l’apertura di nuovi canali commerciali rappresenti una questione di sopravvivenza per la coltivazione.

Il problema di fondo riguarda la capacità di assorbimento del mercato italiano, che oggi rappresenta il 90 per cento delle vendite del pomodoro di Pachino IGP. Questa concentrazione eccessiva su un unico mercato, per quanto importante, crea squilibri pericolosi. “L’Italia non è in grado di assorbire tutto il pomodoro raccolto e questo talvolta ci costringe a vendere sotto il costo di produzione, come sta appunto avvenendo in quest’ultimo mese”, ha spiegato Fortunato, evidenziando una situazione che mette in difficoltà l’intera filiera produttiva.

La dinamica che genera questo fenomeno è legata all’andamento stagionale della produzione: in alcuni periodi dell’anno l’offerta supera la domanda, creando una pressione al ribasso sui prezzi che penalizza i produttori. La soluzione individuata dal Consorzio passa attraverso la diversificazione geografica dei mercati di sbocco, cercando opportunità commerciali all’estero che possano assorbire le eccedenze produttive nei momenti di maggiore disponibilità.

Fortunato ha introdotto anche il tema della reciprocità, soprattutto nei rapporti commerciali con i paesi europei. Il principio prevede che l’apertura del mercato italiano ai prodotti ortofrutticoli stranieri debba trovare un corrispondente accesso dei prodotti italiani ai mercati esteri. “È indispensabile trovare altri sbocchi di vendita per il pomodoro italiano, magari puntando sul principio di reciprocità soprattutto per i paesi europei”, ha affermato il presidente del Consorzio.

La questione non riguarda solo le strategie commerciali, ma chiama in causa anche il piano legislativo. “Come ho più volte ribadito servono misure di tutela a livello legislativo. Sappiamo che il Governo sta lavorando in questa direzione e auspichiamo che quanto prima si arrivi ad un meccanismo di controllo dei prezzi minimi garantiti”, ha dichiarato Fortunato, indicando nella regolamentazione pubblica uno strumento necessario per evitare che i produttori subiscano perdite economiche legate alle oscillazioni del mercato.

L’esperienza della fiera madrilena ha rafforzato nel presidente del Consorzio la convinzione dell’importanza di fare rete tra produttori. “Abbiamo capito ancora di più l’importanza di fare rete. Solo presentandosi uniti, sul mercato e nei tavoli istituzionali, possiamo superare problemi comuni”, ha precisato, riferendosi in particolare alla concorrenza di paesi extra europei che operano con normative meno stringenti.

Fortunato ha messo l’accento su un tema delicato: “La spietata concorrenza di paesi extra europei che hanno leggi e disciplinari meno rigidi dei nostri, soprattutto in materia di tutela del consumatore e giusta retribuzione dei lavoratori”. Questa disparità di condizioni crea una competizione asimmetrica che penalizza i produttori europei, chiamati a rispettare standard più elevati in termini di sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e diritti dei lavoratori.

La partecipazione a Fruit Attraction ha offerto anche occasioni di confronto con realtà innovative del settore. “A Madrid abbiamo incontrato un’azienda giapponese che propone sistemi innovativi per la produzione e aziende che creano Intelligenza Artificiale per l’utilizzo a vari livelli in agricoltura”, ha raccontato Fortunato, anticipando che innovazione e intelligenza artificiale rappresentano “tappe fondamentali per restare sul mercato”.

L’interesse mostrato da operatori di diversi paesi verso il pomodoro di Pachino IGP testimonia il riconoscimento internazionale della qualità del prodotto siciliano. La sfida ora consiste nel trasformare questi contatti in rapporti commerciali stabili che possano contribuire a equilibrare il mercato e garantire prezzi remunerativi per i produttori. La presenza di operatori provenienti da Nigeria e Belgio, oltre ai tradizionali mercati europei, apre prospettive interessanti per la diversificazione geografica delle vendite.

La situazione attuale, con vendite sotto il costo di produzione, mette in evidenza la fragilità di un sistema che dipende eccessivamente da un unico mercato. Il percorso indicato dal presidente Fortunato prevede un’azione su più fronti: sviluppo di nuovi mercati esteri, rafforzamento della collaborazione tra produttori, interventi legislativi per la tutela dei prezzi minimi e adozione di innovazioni tecnologiche che possano migliorare l’efficienza produttiva. Solo attraverso questa strategia articolata il pomodoro di Pachino IGP potrà consolidare la propria posizione sui mercati internazionali garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica della filiera produttiva.

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