Il Gip dispone il divieto di avvicinamento e l’uso del dispositivo di controllo elettronico per un uomo accusato di atti persecutori
In data odierna, personale del Commissariato di P.S. di Augusta ha proceduto alla notifica, nei confronti di un uomo quarantaseienne di Siracusa, dell’ordinanza emessa dal Gip presso il Tribunale di Siracusa su richiesta della locale Procura della Repubblica, applicativa del divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da lei frequentati, prescrittiva anche dell’applicazione del braccialetto elettronico, per il reato di atti persecutori punito dall’articolo 612 bis del Codice Penale.
Nello specifico, il Commissariato di Polizia di Augusta, a seguito di una richiesta di primo intervento proveniente dall’ex compagna, con la quale lo stesso conviveva sino a tre mesi fa, recepiva la denuncia della donna e ricostruiva i racconti della stessa che si appuntavano su condotte di molestie, minacce, pedinamenti, atteggiamenti ossessivi di controllo, dettati da estrema gelosia, finalizzati a carpire informazioni sulla vita privata, pur dopo la fine della relazione che, evidentemente, l’uomo non accettava.
In particolare, lo stesso, così facendo, cagionava un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, tale da ingenerarle un fondato timore per la propria incolumità, costringendola a mutare le proprie abitudini di vita.
In una circostanza, in particolare, l’uomo si era addirittura piazzato per svariate ore sotto l’abitazione della donna in attesa che uscisse, tanto da costringere quest’ultima a richiedere l’intervento, per l’appunto, della Polizia che, tramite una Volante, prontamente interveniva cogliendolo ancora sul posto. Grazie all’applicativo Scudo, gli agenti appuravano che vi erano stati altri interventi riguardanti la coppia. Inoltre, i successivi riscontri si appuntavano, altresì, su offese, insulti, epiteti oltraggiosi, nonchè minacce pesanti.
Ad esito delle tempestive indagini condotte dal personale del Commissariato, la Procura della Repubblica, atteso il quadro prospettato avanzava immediatamente al Gip presso il Tribunale richiesta di applicazione di misura cautelare ad esito della quale quest’ultimo disponeva per l’indagato, come detto, il divieto di avvicinamento al domicilio della persona offesa ed a qualunque altro luogo da essa frequentato, nonchè l’applicazione del braccialetto elettronico.
Va precisato che la posizione della persona coinvolta è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.