Secondo il quotidiano “La Sicilia” le accuse sarebbero appropriazione indebita e falso ideologico; l’inchiesta partita dalla denuncia di due ex assessori e dall’ex presidente del Consiglio Comunale ai tempi dell’ultima sindacatura Cannata ad Avola, dal 2017 al 2022
L’onorevole nazionale di Fratelli d’Italia, Luca Cannata, è indagato dalla Procura di Siracusa in relazione alla sua precedente attività di sindaco di Avola. A riportare la notizia è il quotidiano “La Sicilia” secondo cui si ipotizzano i reati di appropriazione indebita e falsità ideologica.
L’origine dell’inchiesta
A innescare l’indagine giudiziaria è stata la denuncia presentata da due ex amministratori della giunta Cannata. Si tratta degli ex assessori Luciano Bellomo e Antonio Orlando, insieme all’ex presidente del consiglio comunale Fabio Iacono, tutti nel frattempo transitati in Forza Italia.
In precedenza era partita dall’ex commissario provinciale di FdI, Giuseppe Napoli, una segnalazione sulla vicenda indirizzata ai vertici nazionali, tra cui Arianna Meloni. Tuttavia, quell’esposto interno non aveva prodotto conseguenze giudiziarie, che sono scaturite solo ora in seguito alla mossa degli ex assessori.
L’ipotesi di reato
L’inchiesta della Procura siracusana si concentra sul caso delle cosiddette “restituzioni forzate“. L’ipotesi è che Cannata, da primo cittadino, abbia costretto assessori e consiglieri a versare parte delle loro indennità (cifre stimate tra 250 e 500 euro al mese) come “contributi” al movimento politico locale.
La posizione di Cannata
L’ex Sindaco e attuale deputato nazionale ha sempre sostenuto si trattasse di un “patto” volontario, stipulato nel 2017. Secondo la sua difesa, i fondi non erano per uso personale, ma destinati all’attività politica e sociale del gruppo, e l’indagine si baserebbe su “falsità” con l’obiettivo di screditarlo, tanto che i bonifici, volontari e mai imposti, sarebbero tutti tracciabili. Lo stesso Luca Cannata avrebbe partecipato in prima persona alle spese, contribuendo di tasca propria.