Aggiornato al 02/01/2025 - 07:51
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Commozione

Rientro del corpo di Santa Lucia a Venezia, la peregrinatio lascia un segno indelebile

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Conclusa la peregrinatio del corpo di Santa Lucia: un evento storico che ha unito le Chiese siciliane e migliaia di fedeli in un abbraccio di fede e speranza

Ci resta l’immagine dei tanti pellegrini che sono accorsi per pregare, per ringraziare Santa Lucia. Adesso si tratta di continuare, di incarnare nella nostra vita quello che abbiamo ricevuto in emozioni, suggestioni, pensieri. Il modo più bello, semplice, vero, autentico e grande per poter ringraziare il Signore, e Santa Lucia per la sua presenza tra noi, è quello di mettere in pratica nella nostra vita, quanto abbiamo ricevuto, dare una continuità reale, visibile e concreta“. L’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, è all’aeroporto di Sigonella per la ripartenza dell’insigne reliquia del corpo di Santa Lucia. Si è conclusa la peregrinazione del Corpo di Santa Lucia in Sicilia, nelle Chiese di Siracusa, Catania e Acireale. Prima della partenza la celebrazione eucaristica nella cappella della Base dell’Aeronautica militare di Sigonella: “Torniamo alla vita ordinaria, perché bisogna garantire, l’ordine, il servizio, la pace, la giustizia. Così anche nella vita cristiana bisogna discendere dal monte dal Tabor, per tornare nella propria vita giornaliera e costruire con pazienza, con forza, con prudenza il nostro avvenire, per tendere sempre più nella originalità della nostra vita, nella concretezza e nell’ordinarietà e costruire il di più al quale siamo chiamati” ha detto mons. Lomanto. “Gli eventi si concludono, si alternano, si susseguono ma ciò che conta è la continuità nella nostra vita“.

L’arrivo del corpo, custodito nel Santuario di Lucia a Venezia, il 14 dicembre scorso a Siracusa: poi la messa nel Santuario della Madonna delle Lacrime, e la processione fino alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro dove il corpo e il simulacro sono rimasti per l’Ottavario. Migliaia i devoti e i pellegrini che si sono recati in chiesa per rendere omaggio. Giorno 21 la processione di rientro nella chiesa Cattedrale e poi le celebrazioni con l’apertura dell’Anno Santo nel giorno di Natale. Dal 26 la peregrinatio prima a Carlentini, poi a Belpasso, Acicatena ed infine Catania con lo storico incontro con Sant’Agata.

Abbiamo ricevuto la grazia della visita del corpo di Lucia – ha detto l’arcivescovo Renna -. La speranza cristiana ci viene offerta dai martiri. Quella fragile donna è divenuta una colonna della fede in Cristo. Guardando Santa Lucia diveniamo tutti colonne nella fede. Giunti, e non colonne, siamo noi quando manchiamo di rispetto al nostro prossimo viviamo nell’illegalità trascuriamo l’educazione dei figli frequentiamo maghi e fattucchiere. Voi genitori date esempio di una vita cristiana. La fede si trasmette con il buon esempio”.

Accoglienza in piazza Santa Lucia, ad Acicatena, dove il vescovo di Acireale Antonino Raspanti ha presieduto la celebrazione eucaristica: “E’ una festa scomoda – ha detto -. Noi ricordiamo una vicenda drammatica. Quello che accaduto a Lucia capita ai perseguitati. Ci insegna a come dovremmo operare con lealtà con rispetto. Oggi emarginiamo chi vuole compiere fino in fondo il proprio dovere. Guardiamo alla testimonianza che dobbiamo rendere nella nostra vita. Dobbiamo avere più coraggio”. Una visita storica, quella del corpo di Lucia, che ha unito le Chiese di Siracusa e Catania, e poi Acireale e Venezia. I fedeli hanno accolto e pregato insieme a santa Lucia.

Si è realizzata una comunione tra le diverse Chiese attorno alla Santa – ha detto don Gianmatteo Caputo, rettore del Santuario di Lucia a Venezia -. Questa visita può lasciare a tutti, anche alla chiesa di Venezia, la possibilità di vivere più profondamente la propria fede nella testimonianza di coloro che ci hanno preceduto nella fede e che ci hanno dato un vero esempio. La Deputazione in maniera instancabile ha seguito ogni fase di questo viaggio siciliano. Lo dico con profonda sincerità di cuore e anche con profonda gratitudine“.

Il prof. Salvatore Sparatore, tesoriere della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, sottolinea:Proprio don Caputo ci ha fatto commuovere: quando eravamo da soli dentro la cappella di Sigonella, con la voce rotta dalla commozione, ci ha salutato e ci ha ringraziato per ciò che abbiamo fatto. Devo dire che è stata una splendida avventura. E’ stato un grandissimo privilegio poter accompagnare Santa Lucia in questo suo ritorno a casa in Sicilia. La commozione alla fine ha avuto il sopravvento anche nel momento in cui abbiamo caricato la cassa, perché veramente l’abbiamo sentita con il cuore. Ed è un’avventura che se fisicamente finisce, spiritualmente continua. Mi piace ricordare i volontari che hanno scortato il corpo per tutta la peregrinatio: Emanuele Lo Giudice, Salvo Buccheri, Concetto Amenta, Massimo Rizza, Paolo Costa, Fabio Amato, Valerio Flaccomio, Piero Cavallaro, il maestro di Cappella Alessandro Zanghì ed il coordinatore tecnico l’ing. Andrea Noè”.

I componenti della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Elena Artale e Francesca Patti, sono presenti a Sigonella: “Oggi potremmo dire che potrebbe essere il giorno più triste, in realtà non è cosìspiega Elena Artale -: i nostri cuori devono essere pieni di gioia perché lei ci ha lasciato tanto. Dobbiamo essere felici, perché il suo passaggio non deve lasciarci indifferenti. Io sono convinta che i frutti, li vedremo, saranno subito evidenti e potremmo coglierli, perché la gioia che Lei ci ha dato in questi giorni è stata immensa. Noi non possiamo fare altro che esserle grati. Grati per ogni giorno trascorso con lei e anche di questo momento di tristezza, ma che tristezza non è. È solo gratitudine: l’abbraccio di Belpasso, di Acicatena, di Carlentini è stato veramente importante. Lei è voluta stare con noi e ci ha voluto lasciare qualcosa che ci porteremo per sempre. Dobbiamo essere eredi e testimoni del suo messaggio. La cosa che ha accumulato tutti è stata la gioia nel vederla arrivare e gli occhi pieni di lacrime ogni volta che è partita da un posto che lei ha visitato: non ha lasciato indifferenti nessuno, anche quelli che forse credono un po’ meno. Dovremmo fare tesoro di questa esperienza per costruire qualcosa di nuovo“.

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