Aggiornato al 24/10/2024 - 16:35
siracusapress.it
Dimissioni

Siracusa, Cosimo Burti parla da ex presidente della III Commissione: “Sembriamo in una democrazia apparente”

siracusapress.it

condividi news

Il consigliere comunale del gruppo misto ha rassegnato le sue dimissioni dalla presidenza della III commissione, quella dedicata a Servizi pubblici, Ambiente, Igiene e Sanità, Attività Produttive, Sviluppo economico, Regolamenti di competenza, ma il problema non riguarda (solo) l’assenza del segretario

Ecco la nostra intervista al consigliere comunale Cosimo Burti.

D: Consigliere, l’organico del comune è notoriamente sottodimensionato, ma può essere che in un mese non si è riusciti a sostituire l’indispensabile figura del segretario di una commissione importante come la III?

R: Vede, qui il problema non è più la mancanza del segretario, o quanto meno quella è solo una conseguenza. I problemi di organico del comune sono ben noti ma, ahinoi, anche per certi versi atavici. Io credo che alla base ci sia piuttosto una consapevolezza, anzi più precisamente una mancanza di consapevolezza, ovvero quella del ritorno del consiglio comunale.

D: In che senso?

R: Nel senso che la prolungata assenza del consiglio comunale negli anni scorsi ha portato la macchina amministrativa a non “sentire” più la presenza degli organi consiliari, a non considerare cioè più i consigliere comunale come prima; in sostanza, in questi anni gli uffici si sono pressoché disabituati alle continue sollecitazioni dei rappresentanti eletti dal popolo. Aggiungiamoci l’enorme mole di lavoro ordinario e straordinario che devono svolgere, colpa anche del sottodimensionamento, ed ecco che la frittata è fatta.

D: Lei ha accennato anche ad un concetto, quello di “democrazia apparente”. Cosa significa?

R: Molto semplicemente, con l’elezione e il ripristino del consiglio comunale il vulnus democratico sarebbe stato sostanzialmente sanato, riportando la situazione alla normalità. Questo in teoria, perché in pratica sia per i problemi di cui abbiamo appena parlato, sia per l’atteggiamento generale assunto dal consiglio comunale, trasformato quasi in un ratificatore delle decisioni dell’amministrazione attiva, la democrazia è presente soltanto sulla carta, apparente appunto. Tanto che i numerosi atti d’indirizzo presentati, da maggioranza e opposizione, nella maggior parte dei casi non vengono neppure presi in considerazione.

D: Il consiglio comunale ha dunque perso la funzione per cui è stato creato, ovvero quella di indirizzo e controllo?

R: Sulla carta, come dicevo, tutto funziona bene, il problema se vuole è prettamente politico. La situazione non è classificabile, ci troviamo di fatto di fronte ad una città assuefatta da questo atteggiamento, tendenzialmente lontana anni luce dalla partecipazione alla vita politica che ne determina la vivacità, una comunità quasi anestetizzata dall’immobilismo in cui vive. Basti vedere il pubblico medio nelle sedute di consiglio comunale, tendente allo zero, e paragonarlo a quello delle sedute nei comuni della provincia, sempre vive, vissute, commentate.

D: Cosa farà adesso?

R: Certamente resterò membro attivo e a disposizione della terza commissione. Sono alla mia terza consiliatura, sono stato anche assessore della Giunta che ha governato senza consiglio comunale e decisi di dimettermi anche in quel contesto, sempre per coerenza. Svolgerò con il mio solito spirito il resto del mandato conferitomi dai miei concittadini, sperando di poter trasferire parte dell’esperienza accumulata anche alle nuove leve alla prima elezione consiliare.

 

 

Primo Piano

Addio a Damiano Chiaramonte

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni