Il presidente di Lealtà e Condivisione torna sul tema della strada marina interrotta suggerendo la soluzione del senso unico alternato
Dopo 3 anni di attese, a 16 settimane dalla realizzazione di un’opera di contenimento priva del sistema di drenaggio per le acque sotterranee, a 5 settimane dalla scusa de “i lavori non sono ancora completati” tirata in ballo dopo che l’ennesimo smottamento aveva sconfessato tutti sull’origine del danno e la funzionalità dell’opera appena realizzata, oggi l’amministrazione dichiara che se entro 3 giorni non inizieranno i lavori per il ripristino del manto stradale di via Lido Sacramento già affidati e finanziati dal Genio Civile, sarebbe pronta ad operare di propria iniziativa con l’impegno di riasfaltare il tratto crollato anche se, affermano testualmente, “pagheremo 2 volte per lo stesso lavoro”.
Il tutto per non spostare 2 jersey e far transitare le auto a senso unico nel tratto bloccato come avviene già da oltre 2 anni nel tratto di strada successivo interessato dal medesimo crollo e identico cantiere.
Ma soprattutto ci si chiede quel “pagheremo” preso come impegno dall’amministrazione, a chi si riferisce? È possibile per una amministrazione pubblica affermare di essere pronta a pagare due volte lo stesso lavoro con i soldi dei cittadini senza che a nessuno ancora una volta venga lo scrupolo di alzare il dito e chiedere conto e ragione su un’operazione che è già costata oltre 420.000 euro?
La priorità per chi abita e lavora in questa zona non è rifare l’asfalto da F1 di una strada senza marciapiedi dove le auto possano sfrecciare più di prima, ma poter tornare semplicemente a percorrerla tutta.
Ecco perché si chiede ancora una volta di realizzare l’atteso sistema di drenaggio per le acque di falda prima di riasfaltare e di spostare da subito 2 dei 4 jersey che bloccano il transito riaprendo immediatamente e a senso unico alternato il tratto intercluso, diffidando l’amministrazione a spendere ulteriori risorse dellla comunità che per dei lavori (incompleti) ha già abbondantemente pagato.“