In vista della revisione della rete ospedaliera, Confsal e Osservatorio Civico chiedono il ripristino dell’ospedale di secondo livello a Siracusa per garantire servizi sanitari adeguati alla cittadinanza
L’imminente revisione della rete ospedaliera regionale, che produrrà conseguenze molto importanti per la nostra provincia, e l’assetto della sanità territoriale sono stati oggetto di un incontro tra il segretario provinciale della Confsal Alessandro Idonea e i dirigenti dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello e Donatella Lo Giudice.
Nelle prossime settimane sarà infatti definita la rimodulazione della rete degli ospedali siciliani, che andrà a modificare la precedente che risale ormai a sei anni fa.
“E’ di fondamentale importanza – hanno concordato i rappresentati della Confsal e dell’Osservatorio Civico – che venga finalmente eliminata la pesante penalizzazione che ha subito Siracusa, privata nel febbraio del 2019, con una decisione inaccettabile, della presenza di un ospedale di secondo livello, a vantaggio della provincia di Catania, che ne ha addirittura tre.
Questa scelta, oltre ad avere comportato pesanti disagi sia di carattere fisico che economico per i cittadini della provincia di Siracusa – proseguono Idonea, Lo Giudice e Sorbello – ha “impoverito” la nostra Asp, costretta a dover corrispondere cifre incredibili per le cure e gli interventi che sono stati prestati in altre realtà.
Stiamo apprezzando gli sforzi dell’attuale direzione generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale per ridurre le liste d’attesa e per limitare gli ingenti esborsi per la mobilità passiva, ma risulta indispensabile che fin da questa rimodulazione della rete ospedaliera regionale all’ospedale di Siracusa venga attribuito il secondo livello e, in ogni caso, si attivino i reparti indispensabili (ad esempio Neurochirurgia, Radiologia interventistica ecc), per garantire interventi salvavita, alla luce delle reti tempo dipendenti, che devono tenere debito conto dei tempi di percorrenza tra spoke e hub (per ora tutti ubicati a Catania), per la gestione di patologie complesse e medicina d’urgenza, tempi che sono oggi assolutamente disattesi nell’area sud orientale.
Confidiamo – concludono Confsal e Osservatorio Civico – che nella conferenza dei sindaci della provincia, che dovrà esaminare la proposta di nuova rete ospedaliera e che, inspiegabilmente, non ci risulta ancora convocata (a differenza di quanto avvenuto in altre province siciliane), venga ribadito che, senza un ospedale di secondo livello, crescerà ancora di più il rischio che alle strutture del siracusano mancheranno sempre di più non solo i medici ma anche i pazienti”.