Al SUSTART 2025 l’AD di Irem evidenzia il ruolo strategico delle aziende nella valorizzazione culturale e sociale dei territori
L’Amministratore Delegato di Irem, Giovanni Musso, ha partecipato alla seconda edizione di SUSTART 2025, il forum internazionale dedicato alla sostenibilità dell’arte e della cultura, svoltosi martedì 25 novembre alla Camera dei Deputati, nella Sala Giacomo Matteotti di Palazzo Theodoli-Bianchelli.
L’evento, organizzato da Ethicando Association di Milano con direzione artistica e scientifica del Prof. Marco Eugenio Di Giandomenico, rappresenta una piattaforma annuale di confronto tra istituzioni, imprese, università e operatori culturali sul ruolo strategico della cultura come leva di sviluppo sostenibile, in coerenza con l’Agenda ONU 2030 e con gli indicatori UNESCO Culture 2030.
Numerose le autorità istituzionali partecipanti: Paolo Barelli (Presidente Gruppo Fl Camera dei Deputati), Roberto Marti (Presidente della 7a Commissione Senato della Repubblica – Cultura e Patrimonio Culturale, Istruzione Pubblica), Mauro D’Attis (Membro della V Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati), Giacomo Vigna (Dirigente della divisione XIII del Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e il senatore Antonio Saccone (Presidente di Cinecittà Holding).
Durante il forum l’Amministratore Delegato di Irem Spa, Giovanni Musso, ha illustrato la visione dell’azienda sull’interconnessione tra sostenibilità, merito creditizio e responsabilità sociale, ribadendo come il mondo produttivo debba assumere un ruolo più attivo nel campo culturale e sociale.
“L’azienda può e deve diventare un attore culturale, assumendo un ruolo strutturale nel territorio – ha dichiarato Musso -. È fondamentale coinvolgere il pubblico e far comprendere l’importanza sociale dell’impresa, anche attraverso la valorizzazione dei territori.” Ormai lo sviluppo economico e la responsabilità sociale sono inscindibilmente connessi.
Tra le proposte illustrate, Musso ha sottolineato la possibilità di creare forme innovative di cooperazione tra imprese e istituzioni culturali, come l’esposizione nelle sedi aziendali di opere conservate nei depositi dei musei. “Si tratterebbe di un patto culturale tra impresa e museo – ha spiegato-. Da un lato si stimolano i dipendenti, dall’altro si offre al pubblico e agli stakeholder la possibilità di fruire di opere altrimenti non visibili.”
Anche Irem, così come altre aziende, porta avanti il proprio impegno valorizzando storie d’impresa, lavoratori, welfare aziendale e responsabilità sociale, in linea con i principi ESG ed il 15 ottobre l’azienda è stata premiata nella prestigiosa aula Giulio Cesare in Campidoglio tra le migliori 90 aziende italiane sostenibili.
“Il successo di un’impresa è come un museo dinamico – ha concluso Musso -: non conserva soltanto i suoi tesori, ma li condivide con la comunità attraverso iniziative culturali e nuove forme di narrazione. In questo modo l’impresa diventa un catalizzatore di valore sociale e culturale.”










