Aggiornato al 03/10/2025 - 13:08
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Il caso

Siracusa, farmacia “fantasma” a Epipoli, spostata la sede in centro: la periferia resta scoperta

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Una farmacia attesa da otto anni nel quartiere a nord di Siracusa non aprirà. Il commissario ad acta ha ridisegnato i confini della sede, spostandola nel già servitissimo Viale Scala Greca

Doveva essere un presidio sanitario per una zona in espansione, un servizio essenziale per migliaia di residenti della periferia nord. E invece, la farmacia numero 36, assegnata nel lontano 2017 al quartiere Epipoli-Pizzuta, non aprirà mai i suoi battenti in quella zona. Con una recente determina dirigenziale, il commissario ad acta ha messo la parola fine a un’attesa durata otto anni, ma nel modo più controverso possibile: ha spostato di fatto la sede farmaceutica nel cuore di Viale Scala Greca, un’area già densamente servita.

La vicenda, contenuta nella Determina Dirigenziale N. 4727 del 25 settembre 2025 e nella relativa relazione tecnica, ha il sapore della beffa per i cittadini di Epipoli. La motivazione ufficiale addotta dagli uffici è la “dimostrata impossibilità di individuare un locale idoneo all’apertura di una sede farmaceutica” all’interno del perimetro originario. Secondo i documenti, sia i farmacisti assegnatari della licenza, sia gli stessi uffici tecnici, avrebbero condotto ricerche approfondite, inclusa una perizia giurata, che hanno confermato l’assenza di locali commerciali adeguati in un’area definita “prettamente residenziale”.

Di fronte a questo stallo, l’amministrazione, sotto la supervisione di un commissario nominato nel marzo del 2024 per le inadempienze del Comune sul piano farmacie, ha optato per la soluzione più semplice, ma anche la più discutibile: la “riperimetrazione”. Anziché cercare soluzioni alternative per garantire il servizio alla stessa popolazione, si è deciso di allargare i confini della zona fino a includere un tratto di Viale Scala Greca. E qui, quasi per miracolo, un locale idoneo è spuntato subito.

Il risultato è un paradosso che stride con i principi della pianificazione sanitaria. Una farmacia pensata per rispondere ai bisogni di una periferia, come previsto dalla legge 475 del 1968 che impone di “assicurare un’equa distribuzione sul territorio” e “garantire l’accessibilità del servizio farmaceutico anche a quei cittadini residenti in aree scarsamente abitate”, finisce per essere concentrata dove non ce n’era alcun bisogno, aumentando la concorrenza in un’area già satura.

I numeri fotografano bene l’assurdità della decisione: circa 15.000 residenti della zona Epipoli-Pizzuta, per i quali la farmacia era stata istituita, si trovano ora a diversi chilometri dal servizio che doveva essere di prossimità. Dovranno raggiungere Viale Scala Greca, dove le farmacie esistenti distano già poche centinaia di metri l’una dall’altra, mentre il loro quartiere resta completamente scoperto.

Un’altra anomalia tutta siracusana a cui come sempre, prima o poi, non si farà più caso.

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