Comitato “Siracusa Rialzati” e PCI organizzano presidio al Ponte Santa Lucia. Gambuzza e Nanì La Terra si incateneranno simbolicamente. “Battigia e spiagge libere da catene”
Domenica 28 settembre alle ore 10:30 al Ponte Santa Lucia si terrà una manifestazione organizzata dal Comitato “Siracusa Rialzati” e dal Partito Comunista Italiano per denunciare la privatizzazione delle aree costiere e rivendicare il libero accesso al mare per tutti i cittadini.
L’iniziativa nasce dalla “mancata risposta degli enti preposti” e dalla necessità di affrontare un problema che limita il diritto dei cittadini di fruire degli spazi pubblici costieri. Secondo i promotori, nonostante le leggi nazionali garantiscano il libero accesso al mare e alla battigia, numerosi tratti di costa a Siracusa rimangono di fatto inaccessibili, spesso a beneficio di privati.
La manifestazione presenta richieste specifiche rivolte a diverse istituzioni:
Capitaneria di Porto
I promotori chiedono al Comandante della Capitaneria “controlli più oggettivi e misure d’azione più efficaci e definitive” per garantire l’applicazione delle leggi che tutelano la pubblica fruizione delle aree demaniali.
Prefettura
È richiesto “un confronto urgente” per affrontare il problema dell’accessibilità del litorale “da Sbarcadero Santa Lucia al Monumento ai Caduti d’Africa”.
Comune di Siracusa
L’amministrazione comunale è chiamata a “tutelare e valorizzare il patrimonio costiero”, assicurandone la piena fruibilità pubblica.
Durante la manifestazione, i rappresentanti Marco Gambuzza e Giorgio Nanì La Terra si incateneranno simbolicamente. Questo gesto, spiegano i promotori, “vuole rappresentare la privazione della libertà dei cittadini di accedere a un bene comune”.
Lo slogan della manifestazione “Battigia e spiagge libere da catene” sintetizza la battaglia per “un mare accessibile e inclusivo per tutti”, come dichiarano gli organizzatori.
Il Comitato “Siracusa Rialzati” e il PCI invitano la cittadinanza a partecipare numerosa per sostenere quella che definiscono “un’importante causa” legata ai diritti di accesso ai beni pubblici.