Aggiornato al 22/10/2025 - 13:03
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Camera di Commercio Sud Est, è scontro sul bando. Le associazioni: “Così ci escludete”

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Durissima nota di 22 associazioni, tra cui Confcommercio, CNA e Casartigiani di Siracusa, contro le nuove regole per il rinnovo del consiglio. “Soglie quintuplicate, si favoriscono solo i grandi gruppi, alterando la democrazia economica”

La battaglia per il rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, che rappresenta le province di Siracusa, Catania e Ragusa, si infiamma. Un fronte compatto di 22 associazioni di categoria, comprese tutte le principali sigle siracusane, ha espresso “forte preoccupazione” per il nuovo bando pubblicato lo scorso 1° ottobre.

Il percorso, iniziato nel lontano febbraio 2022, rischia ora di “trasformarsi in un’occasione mancata di equità e pluralismo”. A denunciare la situazione sono, tra le altre, Confcommercio Siracusa, Cna Siracusa, Casartigiani Siracusa e Upla Claai Siracusa, firmatarie di una nota che contesta duramente i nuovi criteri.

Il cuore della protesta riguarda la decisione di modificare drasticamente i parametri per la rappresentatività, aumentando a dismisura le quote minime di adesione. Rispetto al bando del 2024, poi misteriosamente revocato, le nuove soglie “risultano notevolmente aumentate, in alcuni casi addirittura quintuplicate”.

Le associazioni portano un esempio lampante che tocca da vicino il tessuto produttivo locale: il settore Industria. Questo comparto, che conta oltre 20mila imprese attive sul territorio delle tre province, non è fatto solo di grandi aziende. “Con la soglia proposta – si legge nella nota – si rischia di escludere dal diritto a partecipare all’assegnazione del seggio tutte le associazioni che rappresentano micro e piccole imprese industriali, cioè la maggior parte del tessuto produttivo locale”.

Per le 22 sigle, si tratta di una “grave alterazione di rappresentanza” che svuota di significato il principio democratico. Le associazioni si chiedono perché introdurre “limitazioni della democrazia economica” non previste da alcuna norma, che richiede solo quote non simboliche.

Inoltre, lamentano che molte proposte avanzate durante la riunione del 24 settembre siano rimaste “completamente inascoltate”. Tra queste, la richiesta di termini più lunghi per la documentazione, il mantenimento dei controlli sui soci dichiarati al 5% (come da indicazioni ministeriali) e scadenze certe per le verifiche.

L’appello si chiude con un paragone con il resto dell’isola: “In Sicilia, le Camere di Palermo/Enna e Messina hanno adottato criteri più equilibrati. Anche a livello nazionale, Firenze e Roma dimostrano che è possibile rispettare la legalità senza rinunciare all’inclusività. Perché allora il Sud Est dovrebbe seguire una strada diversa?”.

Le associazioni che hanno firmato la nota sono: Associazione Don Luigi Sturzo, Assoesercenti Sicilia , Cidec Catania , Cna Catania, Cna Siracusa , Cna Ragusa , Compagnia Delle Opere Sicilia , Confartigianato Catania, Confartigianato Ragusa , Confcommercio Catania, Confcommercio Siracusa, Confcommercio Ragusa, Federterziario Catania, Feditalimprese Sicilia, Unimpresa Sicilia, Unsic, Upia Casartigiani Catania, Casartigiani Ragusa, Casartigiani Siracusa, Upla Claai Catania, Upla Claai Siracusa, Upla Claai Ragusa.

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