Un’ opera collettiva in mattonelle terracotta. Presenti Antonio Presti e il sindaco di Catania, Enrico Trantino
Una festa di sogni, arte e comunità ha attraversato Librino, quando 3000 bambini delle scuole, con le mamme i docenti e tutto il quartiere si sono stretti attorno al maestro Antonio Presti per l’inaugurazione delle nuove opere del museo monumentale a cielo aperto MAGMA, della Fondazione Fiumara d’Arte, nell’ambito della Triennale della Contemporaneità promossa dalla Regione Siciliana, in collaborazione con il fondo di beneficenza della banca Intesa Sanpaolo.
È stato un momento di forte partecipazione collettiva, per celebrare un nuovo capitolo del grande percorso di arte pubblica che in vent’anni ha trasformato Librino in un simbolo di rinascita civile.
Nei giorni che hanno preceduto l’inaugurazione, Antonio Presti ha voluto incontrare personalmente gli studenti delle scuole del quartiere, aprendo con loro un dialogo intenso sul valore dell’arte come strumento di libertà e sul potere del sogno come motore di trasformazione. Poco prima della cerimonia, i bambini hanno avuto l’occasione di visitare le nuove installazioni, accompagnati dai loro insegnanti e mamme, vivendo un’esperienza di scoperta e meraviglia che li ha resi parte integrante dell’opera, non semplici spettatori ma autentici protagonisti di un percorso di bellezza condivisa.
«Iniziative come questa dimostrano come la bellezza possa diventare motore di crescita civile e sociale – ha commentato il presidente della regione Renato Schifani-. A Librino, l’arte si fa strumento di inclusione e riscatto, restituendo ai cittadini, e in particolare ai più giovani, il senso profondo dell’appartenenza e della speranza. La Regione Siciliana è orgogliosa di sostenere progetti che mettono al centro l’educazione, la cultura e la comunità».
A prendere parte alla cerimonia, gli alunni delle scuole di Librino, docenti, genitori, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Catania Enrico Trantino, parte della sua giunta, i consiglieri comunali, il vice prefetto di Catania, le forze dell’ordine, e l’onorevole Salvo Tomarchio, che ha ribadito il pieno sostegno della Regione alla visione di Antonio Presti. «Questo progetto – ha dichiarato Tomarchio – rappresenta una delle più alte espressioni di bellezza civile della nostra isola. La Regione intende accompagnare il lavoro del maestro Presti rendendo questo museo parte integrante del sistema culturale siciliano, perché Librino non è più periferia: è un cuore pulsante di arte e comunità».
Il maestro Antonio Presti ha ribadito che: «Librino è il luogo dove l’arte incontra la vita, vent’anni della mia vita spesi in nome di quella bellezza che diventa diritto e dove ogni bambino può sentirsi parte di un sogno più grande. Ogni opera è un gesto d’amore collettivo, una traccia che appartiene a tutti. Librino continua a insegnarci che la vera ricchezza è quella che nasce dal sogno condiviso con tutta la gente del quartiere e dal dono della bellezza. Adesso è tempo di proteggere tutto questo grande patrimonio e spero che si possa presto
istituzionalizzare il museo a cielo aperto con la regione siciliana e l’amministrazione comunale di Catania. Adesso è il tempo della cura, adesso è il tempo del rispetto per custodire la bellezza».
Il cuore del progetto è la nuova “Porta dei Sogni”, una monumentale installazione nata da tremila mattonelle di terracotta impastate e modellate dalle mani di bambini e madri. Su ciascuna, una frase, un desiderio, un pensiero che racconta la loro idea di futuro. Dalla lunga stagione dei laboratori permanenti attivi nelle scuole del quartiere è nata un’opera che trasforma la crescita in gesto collettivo e l’educazione in arte. Le formelle, collocate lungo la grande fascia blu di viale Nitta, compongono un racconto corale: un muro che non divide ma unisce, un segno che restituisce dignità e speranza.
«La Porta dei Sogni è un atto d’amore collettivo – ha dichiarato il sindaco di Catania, Enrico Trantino – un monumento alla dignità e alla speranza di un intero quartiere e di un’intera comunità. A Librino, l’arte diventa voce dei bambini, delle madri, della scuola, convertendo i muri e i confini in orizzonti e la periferia in cuore pulsante della città. La bellezza genera condivisione, orgoglio e futuro per costruire cittadinanza attiva».
A rendere ancora più suggestivo questo percorso sono le tre nuove installazioni firmate dagli artisti Filippo Messina, Giancarlo Neri e Antonella De Nisco.
I sogni dei bambini si intrecciano nella corsa dei cavalli scolpiti da Filippo Messina nel bassorilievo “Cavalli nel vento”, che corre lungo il muraglione di viale Nitta trasformando il cemento in poesia: «Con Cavalli nel vento – sottolinea l’artista – ho voluto trasformare un muro in un varco di speranza. I cento cavalli in corsa rappresentano il coraggio e la forza di chi non smette di credere nel proprio futuro».
Poco più avanti si erge la maestosa “Luna Sola” di Gancarlo Neri, una sedia monumentale alta dieci metri sormontata da una luna che, di notte, si accende come un globo sospeso e invita chi passa a sollevare lo sguardo verso l’immaginazione: «Luna sola è un segno poetico – ha sottolineato lo scultore – sospeso tra terra e cielo un richiamo alla meraviglia. La luna che illumina la notte diventa simbolo di sogno e di libertà, un invito a restare bambini nello sguardo e nel cuore».
Infine, sulla rotatoria d’ingresso del quartiere, l’opera “Leporinus” di Antonella De Nisco restituisce a Librino la sua radice etimologica di “terra di lepri”, grazie a tre sagome leggere e trasparenti che si fondono con l’ambiente circostante, consegnando identità e memoria: «Con Leporinus – ha affermato l’artista emiliana – ho voluto ricordare che ogni luogo conserva nella memoria del nome la propria identità. È un invito a riconoscersi e a sentirsi parte di una storia condivisa».
L’intera giornata si è svolta in un clima di entusiasmo e partecipazione. Librino ha mostrato ancora una volta come l’arte possa farsi strumento di crescita e rinascita, come il sogno, quando condiviso, possa diventare architettura di comunità.
Grazie anche al sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo sono stati realizzati i laboratori didattici. «Si tratta di un’opera che merita di essere definita monumentale – sottolinea Giovanna Paladino, responsabile gestione Fondo Beneficenza – e che è frutto dell’impegno della collettività e simbolo di riscatto sociale di tutte le periferie, non solo quella di Librino».
A dare il suo contributo anche Daniele Di Bella, imprenditore e amministratore di Di Bella Costruzioni, che ha annunciato la collaborazione dell’azienda per l’illuminazione delle opere del museo. «Siamo felici di sostenere concretamente il progetto del maestro Presti – ha dichiarato Di Bella –. Crediamo nella forza della bellezza come motore di cambiamento e nella responsabilità delle imprese di contribuire alla rinascita culturale dei territori».
Il museo MAGMA si arricchisce così di nuove storie, nuovi segni e nuovi significati. Dopo la Porta della Bellezza e la Porta delle Farfalle, la Porta dei Sogni segna un’ulteriore tappa di un cammino che continua a unire arte, educazione e spiritualità. E già si guarda avanti: la Fondazione Fiumara d’Arte è al lavoro per le prossime opere, che saranno dedicate alla Festa di Sant’Agata, in un dialogo tra fede e creatività che renderà ancora più profondo il legame tra la città, la sua patrona e la bellezza condivisa.
Perché, come ama ripetere Antonio Presti, “il sogno è sognare sempre”.