Aggiornato al 01/06/2024 - 12:42
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Conclusa l’inchiesta su due discariche: raffica di indagati, coinvolte Rap e Oikos

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Spunta il nome di Leoluca Orlando

Notificato un avviso di conclusione indagini a 32 persone in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di abusi nella gestione, il trattamento e lo smaltimento di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti. Coinvolte  due società: Rap e Oikos

 

La Procura di Catania ha presentato appello alla decisione del gip che ha rigettato il sequestro dei beni delle società Rap di Palermo e Oikos nell’ambito dell’inchiesta sui siti di discarica di Valanghe d’inverno e Tiritì. Nei giorni scorsi carabinieri del Noe e della sezione di polizia giudiziaria hanno notificato un avviso di conclusione indagini a 32 indagati in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di abusi nella gestione, il trattamento e lo smaltimento di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti.

Tra gli indagati, gli imprenditori della Oikos spa, Orazio e Domenico Proto, il capo dipartimento della Protezione civile regionale Salvatore Cocina, in qualità di dirigente generale del servizio Autorizzazioni impianti gestione rifiuti, alcuni allora dirigenti e tecnici della Rap, l’allora sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e i tre commissari nominati dal prefetto di Catania per la gestione della discarica, in carica dal 19 dicembre 2014 al 3 febbraio 2017: Maurizio Cassarino, Riccardo Tenti e Stefano Scammacca.

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