Aggiornato al 30/12/2024 - 17:54
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Finanziaria regionale Sicilia: scontro tra ANCI e governo regionale sulla crisi dei Comuni

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Paolo Amenta (ANCI Sicilia) critica la manovra finanziaria per l’assenza di misure strutturali, mentre il presidente della Regione difende i fondi stanziati per gli enti locali

La finanziaria regionale appena approvata continua a dividere. Da una parte l’ANCI Sicilia, che accusa il governo regionale di non aver adottato misure strutturali per affrontare la crisi dei Comuni; dall’altra, la Regione Siciliana, che difende i fondi stanziati e respinge le critiche.

La posizione dell’ANCI Sicilia

Paolo Amenta, presidente dell’ANCI Sicilia, ha riconosciuto come un fatto positivo l’approvazione della legge di Stabilità prima della fine dell’anno, evitando il ricorso all’esercizio provvisorio. Tuttavia, ha sottolineato come il bilancio non risponda alle reali esigenze degli enti locali.

“La manovra non prevede interventi per rafforzare l’organizzazione finanziaria e amministrativa dei Comuni, costringendoli a dichiarare dissesti e a ricorrere a piani di riequilibrio,” ha dichiarato Amenta. Sulle questioni legate ai rifiuti, Amenta ha aggiunto che, in assenza di misure compensative e nuovi impianti, i sindaci saranno obbligati ad aumentare la Tari per cittadini e imprese.

La replica della Regione Siciliana

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha accusato Amenta di agire più come un “esponente di partito” che come rappresentante di tutti i Comuni, lamentando un clima di sfiducia crescente all’interno dell’associazione.

L’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha evidenziato i fondi destinati ai Comuni nella finanziaria: 600 milioni di euro, con un aumento del Fondo ordinario di 25 milioni negli ultimi due anni e 40 milioni per gli enti in crisi finanziaria. Ha inoltre sottolineato un’innovativa misura che premia i Comuni che aumentano le percentuali di riscossione dei tributi, con un fondo di 4,5 milioni di euro.

Criticità e prospettive future
Nonostante i fondi stanziati, i dati della Corte dei Conti mostrano un’incapacità cronica dei Comuni siciliani nel riscuotere i tributi: solo il 56,1% delle somme accertate viene incassato, rispetto a una media nazionale del 73,1%.

La crisi finanziaria degli enti locali continua a gravare sul tessuto economico e sui servizi ai cittadini. ANCI Sicilia chiede l’istituzione di un fondo perequativo per i Comuni più fragili, mentre la Regione insiste sull’efficienza amministrativa come chiave per superare le difficoltà.

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