Domani sarà il turno di Totò Cuffaro. Si decide sulla richiesta di arresti per l’inchiesta sulla gara Dussmann da 10 milioni all’ASP aretusea
Settimana decisiva a Palermo per la maxi-inchiesta sugli appalti truccati che travolge la politica regionale e che ha uno dei suoi epicentri principali nell’ASP di Siracusa. Continuano infatti gli interrogatori preventivi davanti al GIP Carmen Salustro dei 18 indagati per cui la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari.
Questa mattina, a sfilare davanti al giudice, saranno alcuni dei nomi principali dell’indagine. Oltre al leader di Noi Moderati ed ex ministro Saverio Romano, l’attenzione del territorio siracusano è puntata sull’interrogatorio di Alessandro Maria Caltagirone, l’ex direttore generale dell’ASP di Siracusa.
L’indagine si concentra come noto proprio sulla gara da dieci milioni di euro per i servizi di ausiliariato e reception dell’azienda sanitaria aretusea, affidata, secondo l’accusa illegittimamente, alla Dussmann Service.
Insieme a Romano e Caltagirone, oggi saranno sentiti anche l’ex manager Roberto Colletti, il medico Antonio Iacono, l’imprenditore Alessandro Vetro e il direttore del Consorzio di bonifica Gigi Tomasino.
La fase più delicata degli interrogatori è però attesa per domani, venerdì 14 novembre. Sarà infatti il turno dell’ex governatore Totò Cuffaro (ritenuto il vertice dell’associazione), del deputato regionale della DC Carmelo Pace e dello storico collaboratore di Cuffaro, Vito Raso.
Le accuse per tutti gli indagati sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. Secondo i PM, il “comitato d’affari occulto” era in grado di incidere su appalti e concorsi, in particolare nella sanità, per favorire imprenditori amici e rafforzare il consenso politico.









