La Regione Siciliana vede un aumento nella gestione dei rifiuti differenziati, ma il divario con il Nord resta ampio. Trapani si conferma la provincia più virtuosa
Secondo l’ultimo rapporto Ispra, la Sicilia ha compiuto un significativo passo in avanti nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2023, infatti, la Regione ha registrato un incremento di quasi quattro punti percentuali, arrivando al 55,2% di rifiuti raccolti in modo differenziato, rispetto al 51,5% del 2022. Questo risultato segna un cambiamento importante rispetto ai risultati precedenti, rendendo la Sicilia una delle Regioni italiane che sta progressivamente migliorando nella gestione dei rifiuti.
Nel 2023, inoltre, sono aumentati anche i contributi che il CONAI ha trasferito ai Comuni siciliani per coprire i costi della raccolta differenziata degli imballaggi, salendo a circa 48 milioni di euro, un incremento rispetto ai 46 milioni dell’anno precedente. Questo finanziamento rientra nell’Accordo ANCI-CONAI e dimostra l’impegno per una gestione più efficiente dei rifiuti sul territorio.
Fabio Costarella, vicedirettore generale di CONAI, commenta: “È il segnale che qualcosa si sta muovendo, finalmente, anche se il divario che separa la Regione dai risultati del Veneto o dell’Emilia-Romagna è ancora ampio. Ma quattro punti percentuali sono un ottimo risultato.”
Nel 2023, i Comuni siciliani hanno conferito a CONAI un totale di 275.701 tonnellate di rifiuti di imballaggio, con un pro-capite di 61,7 chilogrammi. Un quantitativo che, se messo in cassonetti, coprirebbe per più di tre volte la tratta autostradale Palermo-Stoccarda, inclusa la traversata in traghetto tra Messina e Villa San Giovanni.
Tuttavia, nonostante l’incremento, la Sicilia registra ancora una flessione rispetto alle 315.706 tonnellate conferite nel 2022. Tuttavia, questo calo non deve essere visto come una performance negativa, poiché, secondo Costarella, “è ragionevole immaginare che più imballaggi siano stati riciclati dal mercato grazie a congiunture economiche più favorevoli rispetto a quelle dell’anno precedente.”
Le province siciliane si differenziano molto nei risultati. La provincia di Trapani si conferma la più virtuosa con un tasso di raccolta differenziata che sfiora il 78%, mentre Ragusa raggiunge oltre il 69% e Enna sfiora il 66%. Queste performance pongono alcune aree della Sicilia al passo con le migliori pratiche di riciclo a livello nazionale, mentre altre, purtroppo, rimangono indietro.
“La Sicilia deve continuare su questa strada,” conclude Costarella, evidenziando come ci sia ancora molto da fare per raggiungere i nuovi obiettivi europei di intercettazione dei rifiuti di imballaggio e per contribuire ai risultati complessivi del sistema Paese. L’aggregazione dei Comuni nella gestione dei servizi di raccolta differenziata potrebbe generare valore aggiunto ambientale, sociale ed economico.