Un milione e mezzo sarà destinato ai trapianti di cornee
La Regione Siciliana ha deciso di destinare 14 milioni e mezzo alla sanità privata per ridurre le liste d’attesa. Questa somma, parte di un accordo sugli aggregati di spesa per il 2024, include un milione e mezzo destinato specificamente ai trapianti di midollo e cornee.
Barbara Cittadini, presidente di Aiop Sicilia e vicepresidente di Aiop nazionale, ha espresso apprezzamento per l’accordo voluto dal presidente Schifani. «Non possiamo che plaudire ad un accordo che consente di implementare scelte di politica sanitaria finalizzate a garantire ai siciliani una risposta di qualità, puntuale ed efficiente alla loro domanda di salute. Un provvedimento nell’interesse della collettività che incide su criticità come le liste d’attesa, la mobilità passiva e la rinuncia alle cure, che affliggono il nostro sistema sanitario», ha dichiarato.
La programmazione effettuata, secondo Cittadini, evidenzia l’obiettivo del Governo Schifani, realizzato dall’assessore Volo e dal direttore Iacolino, di premiare merito e qualità, utilizzando tutti gli strumenti finanziari disponibili. Questo permetterà sia alla componente pubblica che a quella privata di esprimere al meglio le proprie potenzialità nell’interesse del Servizio Sanitario Regionale (SSR).
Dei 14,5 milioni di euro, un milione e mezzo sarà impiegato per i trapianti di midollo e di cornee, che in Sicilia vengono per lo più eseguiti dalle strutture accreditate. «Questa misura aiuterà chi fino ad oggi è stato costretto ad affrontare veri e propri viaggi della speranza», ha aggiunto Cittadini.
Cittadini ha concluso sottolineando come questa collaborazione tra strutture pubbliche e private del SSR dimostri la lungimiranza del governo Schifani. «La coerenza con i principi di parità e liberalità è propria di chi sa affrontare, con coraggio e visione di sistema, le sfide che ci attendono. Utilizzando le risorse stanziate dal governo nazionale, possiamo migliorare la capacità di risposta e la qualità delle cure erogate dai servizi sanitari regionali, garantendo il diritto alla salute di tutta la popolazione».