L’Isola in fondo alla classifica nazionale per utilizzo delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Preoccupazione per i progetti e gli investimenti previsti anche nella provincia di Siracusa
La Sicilia si trova in una situazione oggettivamente critica per quanto concerne l’impiego dei finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma europeo pensato per rilanciare l’economia dopo la pandemia. I dati più recenti indicano che nell’intera regione è stato speso solamente il 13% dei fondi disponibili, la maggior parte dei quali destinati a Palermo e Catania, una percentuale che colloca l’Isola tra le ultime in Italia. Questo scenario desta forte preoccupazione anche nella provincia di Siracusa, che attende l’attuazione di numerosi progetti finanziati proprio attraverso il PNRR.
Il timore principale è che, se la restante parte dei fondi non verrà utilizzata entro la scadenza fissata per il 2026, la Sicilia e, di conseguenza, anche il territorio siracusano, potrebbero essere costretti a restituire all’Unione Europea somme considerevoli. Una prospettiva che comprometterebbe significativamente le possibilità di investimento e sviluppo per la provincia.
Esperti del settore, come Giuseppe Pullara, segretario regionale di Conflavoro, avevano già espresso a febbraio la loro preoccupazione per la lentezza burocratica che ostacola l’avanzamento dei progetti. Secondo Pullara, è fondamentale “snellire l’iter per la presentazione delle richieste di finanziamento ed evitare così di perdere un’occasione irripetibile per l’Isola“. Questa complessità burocratica si ripercuote negativamente sulle imprese locali, che vedono ritardare o addirittura sfumare le opportunità di finanziamento.
Diverse aziende siciliane, pur avendo ottenuto l’ammissione ai finanziamenti già nel 2022, si sono trovate, a marzo 2024, nella condizione di non aver ancora ricevuto gli anticipi previsti. Questa situazione paradossale, considerando l’obbligo di avviare i lavori entro giugno 2023, ha spinto alcuni imprenditori a rinunciare ai fondi del PNRR, un segnale allarmante sulla reale capacità di spesa della regione.
Le risorse complessivamente destinate alla Sicilia attraverso il PNRR ammontano a oltre 11 miliardi di euro. Di questi, una parte significativa, pari a 1,3 miliardi di euro, è indirizzata alla provincia di Siracusa, per la realizzazione di 1.461 progetti in diversi settori chiave. Tuttavia, la bassissima percentuale di spesa registrata a livello regionale fa temere che anche questi fondi, vitali per il futuro del territorio, possano non essere pienamente sfruttati.
A livello regionale, la maggior parte dei fondi PNRR è destinata alla transizione ecologica e alle infrastrutture. Anche per la provincia di Siracusa, è cruciale monitorare l’avanzamento dei progetti in questi ambiti, così come in quelli della digitalizzazione e dell’inclusione sociale, per garantire che le opportunità di crescita sostenibile, ammodernamento del territorio e miglioramento della qualità della vita non vengano perse.
Il ritardo nell’utilizzo dei fondi PNRR in Sicilia è attribuito a molteplici fattori, tra cui la complessità delle procedure amministrative, le difficoltà progettuali degli enti locali e una carenza di coordinamento tra le istituzioni. L’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e l’affidamento dei lavori si sono rivelati processi più lenti del previsto, incidendo negativamente sui tempi di attuazione.
La posta in gioco per la Sicilia e per Siracusa è molto alta. I fondi PNRR rappresentano un’opportunità irripetibile per modernizzare il territorio, creare nuove opportunità di lavoro e migliorare i servizi ai cittadini. È fondamentale che le istituzioni locali e regionali intensifichino gli sforzi per accelerare la spesa, semplificare le procedure e garantire un’efficace sinergia tra i diversi attori coinvolti. Solo così si potrà evitare che il ritardo attuale si traduca in una grave perdita per il futuro dell’Isola e della provincia di Siracusa.