Si chiama Carmelo Miano, l’hacker gelese di 24 anni arrestato ieri a Roma su ordine della procura distrettuale antimafia di Napoli
Con un semplice pc, è riuscito a violare i sistemi informatici di cinque procure e del Ministero della Giustizia. Tra gli uffici investigativi violati dal giovane hacker ci sono la procura di Gela, quella di Caltanissetta, e ancora quelle di Milano, Napoli, Palermo e Agrigento.
Le accuse a suo carico sono di accesso abusivo aggravato a strutture informatiche e diffusione di malware e programmi software, reati equiparati a fatti di mafia e commessi in concorso con ignoti. Tra i tre indagati a piede libero c’è anche un poliziotto che lo avrebbe indirizzato.
Un abile informatico, Miano aveva già mostrato le sue capacità: alla vigilia dei vent’anni, era riuscito a introdursi nel sistema di Telespazio, società di Leonardo che si occupa della sicurezza delle infrastrutture pubbliche.