Aggiornato al 24/10/2024 - 12:30
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Palazzo Greco

“La conoscenza nel teatro antico”, domani e venerdì convegno dell’Inda e Dioniso

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Il convegno affronta il tema della conoscenza come elemento strutturale del teatro greco e latino, in un duplice senso”

La Fondazione INDA e la rivista di studi Dioniso organizzano anche quest’anno un convegno internazionale di studi che ha per tema “La conoscenza nel teatro antico”. L’appuntamento, giovedì 24 e venerdì 25 ottobre, a Palazzo Greco a Siracusa, coinvolgerà alcuni fra i più importanti studiosi italiani e stranieri di storia del teatro antico, filologia classica e letteratura greca.

 

I saluti istituzionali da parte di Marina Valensise, consigliere delegato dell’INDA, e l’introduzione da parte di Guido Paduano, direttore della rivista di studi sul teatro antico Dioniso, apriranno i lavori alle 9,30 di giovedì 24 ottobre.

La prima sessione, moderata da Margherita Rubino dell’Università di Genova, vedrà gli interventi di Mauro Bonazzi dell’Università di Bologna su “La tragedia della conoscenza: Platone, Euripide, Atene”; Bruno Centrone dell’Università di Pisa su “Sophrosyne, synesis, sophia: l’intellettualismo di Euripide” e Carmine Catenacci dell’Università di Chieti su “Euripide, Medea e i pericoli del sapere”.

La seconda sessione, dalle 15 di giovedì 24 ottobre, sarà moderata da Elena Fabbro dell’Università di Udine. Il programma dei lavori prevede le relazioni di Rebecca Lämmle della University of Cambridge su “Cose ultime nell’ultimo Euripide”; di Gherardo Ugolini dell’Università di Verona su “Edipo tra γνώμη e τύχη: la crisi del sapere indiziario” e di Maria Michela Sassi dell’Università di Pisa su “Il pensiero morale di Sofocle. Edipo e la conoscenza di sé”.

Venerdì 25 ottobre, dalle 9,30, la terza e ultima sessione del convegno sarà moderata da Alessandro Grilli dell’Università di Pisa. Interverranno Martin Revermann della University of Toronto su “Tipi di conoscenza nelle Nuvole di Aristofane”; Guido Paduano dell’Università di Pisa su “La verità come funzione della diseguaglianza sociale nell’Anfitrione di Plauto” e Gilberto Biondi dell’Università di Parma su “Sibi melius quam deis notus: tra un (d)io sconosciuto e “conosci te stesso””.

 

Il convegno affronta il tema della conoscenza come elemento strutturale del teatro greco e latino, in un duplice senso – spiega Guido Paduano -. Il primo riguarda lo sviluppo dell’azione drammatica dalla differenza cognitiva tra momenti e/o personaggi diversi, che produce senso così come in fisica la differenza di potenziale produce energia, per cui la catastrofe si identifica in un apprendimento. È il caso emblematico dell’Edipo Re; ma non è meno significativa al riguardo la tragedia più antica che possediamo, i Persiani di Eschilo. Il secondo senso riguarda invece la discussione teorica della conoscenza: nella Medea di Euripide la sophia della protagonista in campo di veleni e magie viene investigata nella frattura sociale e nell’isolamento che si crea tra l’intellettuale e la società. In Aristofane, le Nuvole pongono il problema del potenziale conflitto fra l’educazione e la struttura del nucleo familiare, e le Rane la funzione del poeta di fronte alle emergenze della polis”.

 

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