Aggiornato al 06/09/2024 - 18:52
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Grave precedente

Scuola, dai comuni la possibilità di ridurre le ore di assistenza dei Pei

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La prossima settimana molti studenti italiani torneranno a scuola, ma per gli studenti con disabilità ci sarà una difficoltà in più

Nel mese di agosto, infatti, il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato si sono pronunciati contro i genitori di un ragazzo con disabilità, a cui sono state diminuite le ore di sostegno previste dal Piano Educativo Individualizzato (PEI). La controversia è nata dalla decisione di un Comune del territorio nazionale, che ha ridotto le ore di assistenza assegnate nell’anno scolastico 2022/23, rispetto a quanto previsto nel PEI e dalla scuola. Una sentenza che ha destato parecchie preoccupazioni, anche da parte di diverse associazioni e di pedagogisti, creando un precedente che ci porta indietro di oltre settant’anni. Dal punto di vista legislativo, si legittima i Comuni a subordinare l’assistenza allo studente disabile, in base alle risorse che hanno a disposizione. Inoltre, si pensa che gli enti locali potrebbero garantire l’assistenza solo a persone con determinate tipologie di disabilità e non tutti coloro che hanno necessità.

“È un errore senza precedenti – afferma Lorenzo Della Luna, dottore netino in Pedagogia – è ovvio che una persona con disabilità ha bisogno dell’assistenza, subordinare l’assistenza scolastica alla disponibilità economica dei Comuni, scagiona le amministrazioni dalla responsabilità di pianificare bene le risorse economiche soprattutto in base ai diritti e alle esigenze dei propri concittadini, ma cosa più grave è che non garantirebbe la presenza dello studente a scuola, questa sentenza stride con il diritto all’inclusione e allo studio.”

Oltre 80 anni fa la dottoressa Maria Montessori affermava che i bambini disabili possono essere educati e che gli si possa insegnare tutto, purché si trovi una maniera adeguata per farlo. Negli anni successivi le scienze pedagogiche hanno sviluppato metodi educativi e di insegnamento avanzati che permettono di agire sulla singola persona in base alla disabilità. Nel 1975, nella relazione conclusiva della commissione Falcucci, si iniziava a sviluppare il pensiero su una integrazione scolastica che andasse oltre alla semplice accoglienza fisica della persona con disabilità. Nel tempo questa ricerca ha portato l’idea di creare un curricolo per tutti con la possibilità di adattarlo attraverso un Piano Educativo Individualizzato (PEI). L’obiettivo di questo documento è quello di sviluppare una didattica più inclusiva possibile ed è uno strumento fondamentale nella formazione degli studenti disabili. All’interno del PEI vengono indicati gli obiettivi educativi che si vogliono raggiungere, gli strumenti e le attività che si utilizzeranno. Il PEI viene redatto dal GLO (Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione), questo gruppo di lavoro è formato dal dirigente scolastico, insegnanti, docente di sostegno, genitori e operatori socio-sanitari che assisteranno lo studente.

“Sono stati fatti grossi passi in avanti – continua Della Luna – per cercare di far sviluppare quanto più capacità possibili ai ragazzi che hanno disabilità intellettive come la sindrome di Down, il disturbo dello spettro autistico, gravi o lievi ritardi. Ma per raggiungere obiettivi importanti bisogna iniziare dall’infanzia e il percorso scolastico è essenziale per questi nostri ragazzi ma senza assistenza o con un’assistenza ridotta non si possono raggiungere i traguardi programmati. Mi auguro fortemente che la politica possa rivedere la gestione dell’assistenza scolastica in quanto strumento fondamentale che garantisce la presenza dell’alunno a scuola.”

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