Aggiornato al 23/09/2025 - 11:36
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"Surreale"

Avola, indagine su “Restituzioni forzate”, l’On. Cannata: “Lo scopro dai giornali ma nulla di nuovo”

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Il vicepresidente della commissione Bilancio: “Fatto già noto, criminalizzate le collette. Sono sereno, chi mi attacca voleva fare affari con il Comune di Avola”

“Leggendo oggi i giornali scopro che sarei indagato. Ecco, questa è l’unica vera novità”. Così l’on. Luca Cannata (indagato secondo quanto riportato da organi di stampa) commenta la notizia. Il vicepresidente della commissione Bilancio alla Camera affida a una nota la sua replica, parlando di una “vicenda surreale”.

“La vicenda era già nota”, prosegue Cannata. “Nasce da un attacco di alcuni ex assessori e ne avevamo già parlato mesi fa, quando ho avuto modo di rispondere in modo chiaro e trasparente a ogni accusa e falsità. Nulla di nuovo”.

“Un paradosso: indagato perché ho usato soldi miei”

Cannata entra nel merito di quella che definisce una “vicenda surreale”: “Oggi, paradossalmente, per alcuni fare politica a spese proprie è diventato un reato. Dietro questa vicenda ci sono ex assessori e avversari politici che non hanno mai accettato la mia crescita e il consenso costruito sul territorio”.

Secondo il deputato, si tenta di “stravolgere la realtà”: “Trasformare in reato le collette, e dunque il fatto che ognuno di noi abbia contribuito di tasca propria per fare politica, significa stravolgere la realtà. Non c’è stata alcuna forzatura, ma soltanto la normale vita interna di un movimento che si è sempre finanziato con contributi liberi e volontari”.

L’attacco agli ex assessori: “Volevano fare affari”

L’onorevole Cannata contrattacca: “Per colpire politicamente chi ha sempre messo la faccia e risorse proprie, oggi si arriva a criminalizzare le normali collette di autosostentamento. Pratiche trasparenti con cui per anni abbiamo sostenuto iniziative senza mai gravare un solo euro sulle casse pubbliche”.

L’affondo è diretto: “Chi oggi attacca sono gli stessi che in passato hanno tentato di lucrare e fare affari con il Comune, trovando però in me un muro invalicabile. Non potendo realizzare i loro comodi, ora provano a riscrivere la storia per screditare il sottoscritto, che ha risanato la città di Avola”.

“Sereno e a disposizione dei magistrati”

Nonostante la notizia appresa “con modalità che lasciano perplessi”, Cannata si dice sereno: “In tanti anni da sindaco ho ricevuto altre accuse e ogni volta ne sono uscito a testa alta. Anche questa volta affronteremo tutto con la massima serenità, certi che la verità emergerà”.

“Sono indagato – conclude – non perché abbia preso soldi o tangenti, ma perché per fare politica ho messo risorse mie. Un paradosso. Come ho sempre fatto, sono ovviamente a disposizione degli organi inquirenti se e quando dovesse servire, certo che verrà fatta piena chiarezza”.

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